Sgominata la banda, quattro arresti
I carabinieri di Tarcento, con la collaborazione dei colleghi di altri comandi della compagnia di Udine, hanno sgominato la banda che, lo scorso autunno, aveva colpito tra Fvg e Veneto, prendendo di mira distributori di benzina, concessionari di auto e altri esercizi commerciali.
Grazie all’operazione definita “Dracula“, i militari dell’Arma hanno arrestato quattro persone, cittadini rumeni tra i 24 e 47 anni. Il quinto componente è morto pochi giorni prima della notifica della misura cautelare.
L’indagine era partita dopo una serie di furti compiuti a ottobre 2018 nella zona Collinare, in particolare dopo un colpo a danno di un benzinaio di Nimis. I militari sono riusciti a ricostruire e attribuire alla banda un totale di ben 20 furti, quindici compiuti in Friuli, i restanti tra le provincie di Treviso e Venezia. Oltre all’arresto è stata recuperata anche parte della refurtiva: un autocarro e una macchina, per un valore complessivo che aggira intorno alle decine di migliaia di euro.
La base del gruppo, tuttavia, non si trovava in terra friulana. Infatti i raid nel Nordest venivano organizzati nella casa di uno dei membri del gruppo, che si trova nel Bolognese. Durante le ‘spedizioni’, la banda rubava anche cibo e gasolio, per potersi sostentare e muovere, oltre a denaro, veicoli e rame.
I risultati dell’operazione sono stati illustrati oggi in conferenza stampa dal comandante della compagnia di Cividale del Friuli, il capitano Rossella Pozzebon. I militari sono risaliti prima a una delle auto usate per i furti, poi, passo dopo passo, alle persone coinvolte grazie alle tracce lasciate sui ‘luoghi del delitto’ e a un nascondiglio di fortuna in cui si erano fermati, in una zona boschiva sulle colline di Artegna.
Tutti elementi che hanno indotto il pm Giorgio Milillo a chiedere cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, concesse dal gip ed eseguite nei mesi scorsi. Il capo della banda era già in carcere a Bologna per altri reati, mentre un altro malvivente è stato arrestato, sempre a Bologna, dai carabinieri di Tarcento, in collaborazione con i colleghi locali.
Gli altri due componenti sono stati presi all’estero, in Romania e in Polonia, grazie a un mandato europeo. Il quinto, come detto, è morto prima dell’esecuzione del provvedimento.