Avevano insultato il controllare perchè di colore.
Il giudice per le udienze preliminari Matteo Carlisi si è espresso: 10 mesi a madre e figlio che avevano insultato un controllore a Udine. La condanna arriva non solo perché accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. A pesare sulla condanna è stata anche l’oltraggio aggravato dalla discriminazione razziale. Questo perché il controllore in questione era stato preso di mira per il colore della pelle.
Quando il fatto era successo, il 22 dicembre 2020 su un bus della linea 4 di Arriva, tra Villa Primavera e via Argentina. Quando i due avevano visto i controllori della compagnia avevano cominciato a urlare loro contro: “Ci sono gli sceriffi, i power rangers”. Li aveva apostrofati la donna, per poi spingersi oltre con le offese. Gli insulti si sono poi concentrati su uno dei quattro: “Ti devi autosanzionare, nero”. Continuando usando epiteti razziali irripetibili.
I toni, ormai accesissimi, si sono trasformati in aggressione fisica. La donna, cinquant’anni, aveva tentato fin da subito il contatto fisico. Il figlio, poco più che ventenne, è passato dalle intenzioni ai fatti, però colpendo uno dei controllori al volto. A quel punto si era lanciata anche la madre in quella che era diventata una vera e propria rissa. La sentenza alla fine è di 10 mesi, dopo che era stato chiesto un anno e la difesa chiedeva l’assoluzione. Il motivo per cui sarebbero dovuti essere assolti è che secondo il difesore la “madre e figlio non si erano opposti all’attività dei controllori”.