Le indagini della polizia.
I poliziotti del Commissariato di polizia di Cividale del Friuli e della squadra mobile di Udine stanno effettuando questa mattina una serie di perquisizioni nei comuni di Udine e Pradamano, alla ricerca del denaro provento delle truffe.
L’indagine ha preso il via alla fine dell’anno scorso, in seguito alle denunce di due cittadini di Cividale del Friuli presentate presso il commissariato. L’attività investigativa dei poliziotti e coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine ha permesso di accertare le modalità delle truffe e di individuarne gli autori.
E’ emerso così che in un primo episodio C.B., pregiudicato residente a Pradamano (UD), aveva avvicinato un collezionista di monete antiche: attribuendosi una falsa identità, aveva proposto al collezionista un affare consistente nella vendita di un cospicuo numero di sterline d’oro, a fronte di un corrispettivo di 27mila euro. Il collezionista, indotto in errore da una serie di artifizi messi in atto dal truffatore, consegnava la somma in contanti al venditore, che faceva perdere le proprie tracce.
In un secondo episodio, una coppia di cittadini di Cividale del Friuli aveva pubblicato on-line un annuncio per la vendita di una propria attività commerciale. La coppia veniva quindi avvicinata da una persona che, promettendo l’acquisto dell’attività, proponeva ai venditori uno scambio di denaro: il venditore, fingendo di avere banconote di provenienza illecita e pertanto difficili da utilizzare, chiedeva ai venditori di cambiare il proprio denaro con banconote di provenienza sicura; e così i venditori consegnavano una somma di 10mila euro in contanti al sedicente acquirente, che si dileguava con il denaro.
L’indagine, condotta dal Commissariato di polizia di Cividale del Friuli congiuntamente con la squadra mobile della questura di Udine, ha permesso di risalire all’identità dei truffatori: si tratta di 4 cittadini residenti a Pradamano (UD), tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio, di età compresa fra i 25 e i 46 anni. Tutti e quattro (C.B., C.K., M.B. e G.B.) sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di truffa continuata in concorso; sono in corso accertamenti per verificare se gli stessi truffatori siano responsabili anche di altre truffe commesse in provincia.
La Polizia raccomanda di diffidare da quelli che sembrano affari “facili”, soprattutto se proposti mediante modalità consistenti in cambi di denaro contante e al di fuori dei canali ufficiali: quasi sempre si tratta di truffe ben architettate.
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