I dati e le operazioni del 2019.
La polizia postale e delle comunicazioni nata storicamente a tutela della corrispondenza e dei servizi postali ha raccolto le numerose sfide che la tecnologia ha lanciato diventando un polo specializzato per il contrasto al crimine informatico.
Complessivamente nella Regione sono state trattate circa 1200 denunce riguardanti oltre ai reati contro la persona soprattutto i reati truffe online, frode informatiche, accessi abusivi al sistema informatico nonché altri reati connessi agli attacchi cibernetici alle aziende. Ogni giorno si assiste alla creazione di nuovi virus, alla scoperta di nuove debolezze dei programmi utilizzati e di nuove metodologie di intrusione telematica come il phishing (truffa per rubare informazioni) o la famosa tecnica del “man in the middle” utilizzata sia per le imprese che per i privati. Ad esempio a Udine grazie all’intervento tempestivo degli esperti della postale è stata bloccata una transazione bancaria e recuperata la somma totale di 50.000 euro. In questo caso con la tecnica del “ man in the middle” i malviventi avevano reindirizzato l’ignara parte offesa sul sito clone inducendola a immettere le reali credenziali di accesso al suo conto bancario immediatamente utilizzate dai malviventi per effettuare un bonifico bancario a loro favore.
E poi ancora: nella provincia di Gorizia è stato effettuato un sequestro di un sito clone di Poste Italiane che con il metodo del smishing ossia del phishing tramite sms carpiva tutte le credenziali di accesso e di pagamento degli ignari avventori al fine di prelevare indebitamente denaro dai loro conti correnti postali. A Udine sono stati oscurati e sequestrati altri due siti internet.
Per quanto concerne gli acquisti on line quest’anno, sono stati chiusi alcuni siti web fra i quali “marashopping.it” che era presente e pubblicizzato nelle principali emittenti nazionali e che aveva tratto in inganno centinaia di persone che si erano illuse di aver concluso ottimi affari. Fra le attività di indagine merita un cenno anche quella che ha portato a Trieste al deferimento di un giovane triestino per il reato di ricettazione, sostituzione di persona e frode informatica. Il soggetto veniva infatti colto in flagranza di reato nel momento in cui prendeva in consegna numerosi pacchi acquistati on line fraudolentemente utilizzando codici di carte di credito intestate ad altre persone. Nell’occasione il materiale veniva sequestrato per la successiva restituzione ai negozi e ai privati vittime dell’attività delittuosa. Fra il materiale sequestrato vi era anche materiale tecnico per la pesca sportiva.
Un’altra operazione è stata avviata a seguito di una perquisizione effettuata nei confronti di un cittadino camerunense, già indagato per svariate truffe da varie parti d’Italia. Il soggetto era infatti dedito ad un’attività di smistamento di diversi pacchi fatti pervenire al suo indirizzo, che poi a sua volta consegnava o spediva ad altre persone al fine di ostacolare l’accertamento della provenienza illecita dei beni, che venivano infatti acquistati attraverso frodi informatiche. Dall’attività tecnica si apprendeva che il soggetto avrebbe dovuto consegnare il materiale a dei non meglio specificati cittadini ucraini a loro volta denunciati per il reato di ricettazione. Il materiale consistente in beni tecnologici ed elettrodomestici di elevato valore commerciale veniva posto sotto sequestro, per la successiva riconsegna agli aventi diritto.