La campagna di informazione contro lo truffe in Fvg.
Nella mattinata di domani, domenica 10 luglio, nell’ambito dell’iniziativa di prossimità della Polizia di Stato chiamata “Attenti alle Truffe”. Il personale della Questura di Pordenone sarà presente presso alcune chiese dei comuni di Pordenone e Fiume Veneto per illustrate ai cittadini le tecniche più utilizzate dai truffatori per raggirare le vittime.
Inoltre, come da intese con la Diocesi di Concordia – Pordenone, verranno distribuiti opuscoli realizzati dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura di Pordenone contenenti i consigli e le linee guida da seguire per evitare spiacevoli truffe.
I consigli della Polizia contro le truffe.
- Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità.
- Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo.
- Ricordate che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
- Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.
- Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.
- Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o cercate un poliziotto, ovvero una compagnia sicura.
- Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre.
- Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue
Le truffe ricorrenti.
Finto avvocato.
Ricevete una telefonata da un signore dai modi gentili che si presenta come un avvocato e vi dice che vostro figlio o nipote è responsabile di un incidente: addirittura ve lo passa al telefono, ma la chiamata è molto disturbata. Ovviamente non è il vostro congiunto, ma è facile cadere in errore perché la notizia dell’incidente vi ha destabilizzato emotivamente. Il truffatore vi dice che per risolvere immediatamente il problema e non avere guai con la giustizia ha bisogno subito di soldi in contanti. Non è vero nulla, è una truffa. Non fatevi imbrogliare e chiamate subito un conoscente che vi possa mettere in contatto con i vostri veri familiari. Se non avete nessuno chiamate noi.
False pietre preziose.
Un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezz’età, si finge straniero e vi dice che per un’urgenza deve raggiungere il Paese d’origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio. Generalmente ferma una signora per strada e cerca di venderle un anello o delle pietre preziose che a suo dire avrebbero un valore di alcune migliaia di euro e, vista la fretta, è disponibile a venderle alla signora a molto meno. In quel momento passa un altro signore ben vestito che dice di essere un gioielliere e mostra tanto di lente per controllare le pietre. Breve controllo e subito si offre di comprarle per 5mila euro. A quel punto lo straniero mostra simpatia per la vittima e insiste che sia lei a comprarle. E spesso riesce a convincerla facendosi dare “solo” 2/3mila euro.
Falsa beneficenza
un signore ben vestito, 50/60 anni circa, a volte con accento straniero, si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali a scopo di beneficenza. Ferma un signore per strada, normalmente in quartieri borghesi, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa un’altra persona, il complice, che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è stato chiuso. A quel punto l’unico modo per fare la donazione è solo tramite un notaio ma serve un anticipo in denaro che ovviamente dice di non avere con sé. L’anziana vittima viene convinta che può contribuire alla beneficenza se fornisce il denaro che serve per il notaio e come ringraziamento gli sarà riconosciuto un compenso in denaro. La vittima viene accompagnata in banca a ritirare una cifra che può essere anche di qualche migliaio di euro e poi fatta salire sull’auto per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori “si ricordano” che sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla signora di andare a comprarla. Appena la persona truffata scende, naturalmente, fuggono.
Falsa eredità.
La stessa procedura è utilizzata anche per una falsa eredità da consegnare. Un signore si spaccia per qualcuno in cerca di un vecchio amico a cui dovrebbe consegnare del denaro relativo a un’eredità. Ferma una persona anziana per chiedere informazioni su quel fantomatico amico ma ovviamente nessuno lo conosce finché un passante, complice del truffatore, si ferma e dice che quella persona è morta. L’unica soluzione è il notaio ma serve l’anticipo. E l’epilogo è sempre la fuga dopo aver fatto allontanare la vittima con un pretesto.
Falsi funzionari Inps, Enel o Inpdap.
Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva: o ancora per controllare il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. Ricordatevi che prima di fare dei controlli nelle case, gli Enti affiggono preventivamente degli avvisi nel palazzo con dei recapiti che potete chiamare.