Denunciata una coppia dai carabinieri di Udine.
A conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine ed avviata successivamente ad una truffa in abitazione, verificatasi a Udine nel mese di dicembre dello scorso anno, i carabinieri della dipendente Sezione Operativa, guidata dal tenente Antonio Tomaiuolo, hanno identificato e denunciato a piede libero i responsabili. I fatti risalgono al pomeriggio dell’8 dicembre scorso. Un cinquantunenne, residente nella provincia di Modena, dopo essere stato contattato telefonicamente da un uomo, che aveva posto in vendita su una piattaforma “online” specializzata, quattro “Playstation 5” ad un prezzo di 500 euro l’una, veniva attirato da una coppia di malviventi all’interno di un appartamento del quartiere San Domenico di Udine.
Qui, dopo aver pagato indebitamente in contanti, la somma di 2mila euro per l’acquisto delle 4 “consolle”, non riceveva quanto pattuito. Uno dei due complici, infatti, un uomo ed una donna, dopo avere ricevuto il contante si davano alla fuga. Le successive perquisizioni domiciliari a carico dei responsabili, eseguite congiuntamente ai carabinieri delle Stazioni di Udine principale, Feletto Umberto e Martignacco, hanno consentito di rinvenire e sequestrare i due telefoni cellulari, utilizzati dall’uomo per la commissione del reato, nonché una mazzetta da 100 banconote “fac-simile”, del taglio di euro 100.
Ulteriore attività investigativa ha consentito di identificare con certezza i responsabili. Si tratta di un ventiduenne e di una venticinquenne di etnia rom, entrambi pregiudicati, residenti a Udine. Entrambi sono stati riconosciuti con certezza anche dalla vittima come autori della truffa. La donna in particolare è stata tradita da un tatuaggio ben visibile. A trarre in inganno il malcapitato è stata proprio la gentilezza della coppia, che lo aveva accolto in modo cordiale e premuroso all’interno di una casa, tra l’altro, come è emerso dagli accertamenti, non di loro proprietà. Dopo aver offerto addirittura un caffè alla vittima, con il pretesto di andare in cantina a prendere quanto in vendita, uscivano dall’appartamento, dileguandosi invece con i soldi appena ricevuti, di gran carriera. La posizione dei malviventi è ora al vaglio del Sostituto Procuratore della Repubblica Letizia PUPPA, che ha diretto l’intera indagine.