Rei di aver messo in atto la “truffa del pellet” e del finto avvocato.
Due truffatori lombardi, che avevano colpito nel Friuli Occidentale (di cui uno con la “truffa del pellet”), sono stati assicurati alla giustizia dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pordenone. Gli arresti sono stati eseguiti a fine dicembre 2024, rispettivamente in provincia di Brescia e di Milano.
Nel primo caso, i militari dell’Arma pordenonese, al termine di mirate indagini, hanno rintracciato a Bedizzole (BS) il cinquantunenne M.M., già noto alle forze dell’ordine, che, nel dicembre 2021, aveva pubblicato un annuncio su internet in cui vendeva del pellet a un prezzo vantaggioso. Nella trappola era caduto, complice anche il rigore dell’inverno friulano, un 40enne di San Giorgio della Richinvelda, che gli aveva inviato 600 euro sulla Postepay per comprare quattro bancali di pellet, ovviamente mai giunti a destinazione.
Oltre al danno, però, anche la beffa: alle rimostranze dell’acquirente, il truffatore si era scusato e aveva proposto un immediato rimborso. L’acquirente gli aveva creduto, ma, dopo aver seguito le istruzioni del finto venditore, si era accorto non solo di non aver ricevuto lo sperato rimborso, ma di avergli inviato un ulteriore bonifico di 150 euro.
L’uomo è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza SIEP 439/2024, emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone, Ufficio Esecuzioni Penali ed è stato condotto al carcere di Brescia Canton Mombello, dove dovrà scontare una pena definitiva di 3 anni e 11 mesi, sia per la truffa del pellet, che per cumuli di altre pene.
Nel secondo caso, invece, a Cernusco sul Naviglio (MI), sempre i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Pordenone, hanno rintracciato e arrestato, su ordine di carcerazione SIEP 473/2024, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone, Ufficio Esecuzioni Penali, un 44enne, A. F., condannato a scontare la pena definitiva di 4 anni, 2 mesi e 10 giorni di carcere per una truffa messa a segno a Porcia nel 2022.
In quel caso, un 31enne del luogo aveva ricevuto una telefonata in cui un finto avvocato lo aveva avvisato che, a suo carico, era stato instaurato un procedimento penale per aver mandato dei messaggi ad una ragazzina 13enne, attraverso una chat online. Lo stesso finto avvocato lo aveva poi convinto, per tentare di far ritirare la querela asseritamente sporta nei suoi confronti, a mettersi in contatto con un uomo che si era presentato come il padre della minorenne, al quale la vittima aveva offerto un risarcimento di 1.400 euro, eseguito tramite bonifico bancario su un conto intestato a Ferrari, salvo poi scoprire che si trattava di un raggiro. In questo caso, l’arrestato è stato condotto al carcere di Opera (MI).