Avevano appena messo in atto la truffa del finto incidente.
Avevano appena messo in atto, con successo, l’ennesima truffa del finto incidente ai danni di anziani; questa volta, però, le cose sono finite diversamente: nella serata di giovedì 19 dicembre, infatti, agenti della Polizia di Stato in forza alla Squadra Mobile della Questura di Udine li hanno arrestati per truffa pluriaggravata a danno di una coppia di anziani coniugi udinesi. Gli arrestati sono due cittadini italiani residenti in altra regione, un uomo di 36 anni ed una donna di 28.
I fatti.
Gli agenti nella tarda mattinata avevano iniziato un servizio di osservazione delle due persone che si muovevano a bordo di un’auto in modo sospetto in città, spostandosi in diverse vie del centro. Verso le ore 17.00 i due si sono introdotti in un’abitazione di via Montello abitata da una coppia di anziani udinesi per poi uscirne e venire bloccati dai poliziotti con alcuni gioielli, appena sottratti, ancora nelle tasche.
L’attività di polizia giudiziaria ha consentito di appurare che un’oretta prima i due residenti erano stati contattati sul telefono di rete fissa da un sedicente avvocato che, convintili che loro figlia aveva causato un grave incidente stradale e che per non essere arrestata era necessario pagare una cauzione di 13.000 euro, gli diceva di raccogliere tutto quel che di valore avevano in casa e consegnarlo di lì a breve al carabiniere che si fosse presentato alla porta.
Poco dopo si è presentata una donna, qualificandosi come carabiniere, che, entrata in casa, si è fatta consegnare tre anelli d’oro ed un orologio Rolex; subito dopo è entrato nell’abitazione anche il complice, fino ad allora in attesa sulla strada, che ha spostato alcuni mobili della camera da letto nella speranza di trovare altro nascosto, prima di darsi alla fuga con la giovane, venendo però bloccati dagli agenti e portati in Questura.
Oltre a quanto appena sottratto, l’uomo nascondeva sotto i pantaloni un sacchetto con altri tre orologi di valore e diversi gioielli in oro, probabile provento di analogo reato commesso il giorno precedente nel padovano ed in ordine al quale sono in corso ulteriori accertamenti per individuarne i veri proprietari. I due sono stati arrestati per il reato di truffa pluriaggravata e deferiti all’Autorità Giudiziaria anche per il reato di ricettazione, prima di essere condotti poi in nottata in carcere a Udine.
Agli anziani udinesi, durante la proposizione della querela, sono già stati restituiti gli anelli e l’orologio e gli stessi, il giorno dopo, hanno fatto pervenire in Questura in segno di gratitudine un affettuoso biglietto di ringraziamenti ed auguri ed un cesto natalizio. Oggi il G.I.P. di Udine ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’uomo e dell’obbligo di dimora nella provincia di residenza per la donna.
Visto il quantitativo di beni preziosi sequestrati in sede di perquisizione di cui si sconosce la provenienza, al fine di restituirli ai proprietari e risalire così alle possibili vittime di altre truffe, anche solo tentate, da parte degli odierni arrestati, si chiede ai cittadini che dovessero riconoscerli nelle immagini che pubblichiamo di contattare la Questura di Udine chiedendo di parlare con il personale della Squadra Mobile.
I consigli della Polizia contro le truffe.
Nell’occasione, la Polizia di Stato raccomanda a tutti, in particolare agli anziani che vivono da soli, di seguire questi pochi ma utilissimi consigli/raccomandazioni.
–Se vi chiamano al telefono dicendo che un vostro parente ha bisogno di soldi per non essere arrestato o per delle cure mediche interrompete la comunicazione, è una truffa! E se volete chiamare il parente che sarebbe in difficoltà fatelo con altro apparecchio telefonico o cellulare, diverso da quello sul quale avete ricevuto la telefonata sospetta, perchè i truffatori riescono a “tenere occupata” la line telefonica, non consentendovi di trovare la linea o permettendovi solo di parlare con un altro loro complice.
–Non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa, anche se vestono uniformi o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. In caso di dubbio non esitate a contattare il Numero Unico Emergenza 112 e chiedere ausilio.
–Non date soldi a sconosciuti che si qualifichino come agenti, funzionari di Enti pubblici o privati, avvocati: ricordate che nessun Ente, e tantomeno le forze di Polizia, manda personale a casa per il pagamento di bollette o multe, per effettuare rimborsi o sostituire banconote false. Non riponete soldi e gioielli in frigo o altro luogo indicatovi dai presunti agenti: non stanno svolgendo alcuna disinfestazione e non ci sono pericoli! Chiamate invece subito la Polizia di Stato!
–Tenete accanto al telefono un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità, da avere così a portata di mano in caso di necessità o controlli. E comunque non chiamare mai, in caso di sospetti, numeri forniti dall’estraneo alla porta o al telefono per avere rassicurazioni: dall’altra parte del telefono ci sarà sempre un complice del malintenzionato!
–Un consiglio anche per i più giovani ed i vicini di persone anziane: non lasciate sole le persone anziane, interessatevi alla loro quotidianità, ricordate loro di chiamarvi per qualsiasi dubbio o necessità, o se ricevono visite di estranei, e non esitate a chiamare la Polizia di Stato per segnalare ogni circostanza anomala o sospetta che coinvolga il vostro anziano vicino di casa.