Tentata truffa alla Ferrari, ma il libro di De Toni salva l’azienda di Maranello.
Il libro del sindaco di Udine ai Alberto Felice De Toni ha sventato un tentativo di truffa ai danni della Ferrari. Il primo cittadino del capoluogo friulano, ha infatti involontariamente fornito l’arma decisiva per smascherare un elaborato raggiro orchestrato attraverso un deepfake.
La truffa, riportata venerdì scorso da Bloomberg e ripresa da numerosi media italiani, ha avuto come protagonista un non meglio precisato dirigente della Ferrari, contattato da un finto Benedetto Vigna, amministratore delegato dell’azienda di Maranello. Utilizzando tecnologie di deepfake, i truffatori sono riusciti a replicare in tempo reale la voce e l’immagine di Vigna, al fine di ingannare il dirigente e fargli credere di dover collaborare a una fantomatica operazione segreta di grande rilievo.
Il testo del messaggio iniziale inviato al dirigente recitava: “Ehi, hai sentito della grande acquisizione che stiamo per fare? Preparati che potrei aver bisogno di te”. Nonostante il numero di telefono e la foto del profilo di WhatsApp fossero insoliti, l’immagine ritraeva il CEO in posa ufficiale accanto al logo della Ferrari, conferendo una parvenza di autenticità. Nei messaggi successivi, il finto Vigna insisteva sull’urgenza e la riservatezza dell’operazione, menzionando persino il coinvolgimento delle autorità di mercato e della Borsa, e sollecitando massima discrezione.
Il punto di svolta è arrivato quando il truffatore ha deciso di chiamare il dirigente, discutendo di aspetti sensibili legati anche alla Cina. Tuttavia, la voce al telefono suonava “meccanica”, suscitando sospetti nel dirigente, che ha deciso di verificare l’autenticità del suo interlocutore con una domanda alla quale solo il vero Vigna avrebbe potuto rispondere: £Scusa Benedetto, ma devo esser certo che sia tu. Qual è il libro che mi hai consigliato pochi giorni fa?£.
Di fronte a questa domanda, il truffatore è rimasto in silenzio, incapace di fornire la risposta corretta: “Il Decalogo della complessità”, di Alberto Felice De Toni. Questo errore ha rivelato l’inganno, inducendo il truffatore a interrompere immediatamente la conversazione e a rinunciare alla frode.