Il sindacato difende i soccorritori coinvolti nel processo per la tragedia del Natisone.
Il sindacato interviene sulla vicenda del rinvio a giudizio dei vigili del fuoco del Comando di Udine per la gestione dei soccorsi relativo alla tragedia del Natisone, in cui tre giovani furono travolti dalla piena del fiume il 31 maggio 2024.
“Non è accettabile che un lavoratore possa ritrovarsi imputato semplicemente per aver svolto il proprio lavoro, per di più nel pieno rispetto delle procedure definite dalle amministrazioni competenti”, afferma Orietta Olivo, segretaria generale Fp Cgil Fvg Coordinamento vigili del fuoco, sottolineando come la vicenda richieda una risposta anche a livello amministrativo e contrattuale.
Pur ribadendo il rispetto per l’azione della magistratura, il sindacato chiede che “l’amministrazione assuma su di sé il patrocinio legale dei lavoratori coinvolti, esattamente come avviene in altri comparti pubblici, ferma restando la facoltà di rifarsi sul lavoratore nei casi di colpa grave”. Secondo il sindacato, la professionalità dei vigili del fuoco coinvolti non deve essere messa in discussione: “I cittadini forse non sanno che anche nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco esistono protocolli da rispettare: i nostri colleghi quei protocolli li hanno applicati integralmente. A dirlo non siamo noi, è la stessa amministrazione”.
Infine, l’appello all’amministrazione affinché si schieri a difesa del personale: “Davanti al rischio di processi mediatici e a parole che spesso pesano come macigni, crediamo che spetti in primis all’amministrazione tutelare chi ogni giorno lavora con professionalità e spirito di servizio, spesso in condizioni estreme e senza margini d’errore”.