La sentenza del tribunale di Udine sul traffico di cuccioli.
Importavano cuccioli di cane dall’est, ma in modo non adeguato rispetto alla loro salute e le normative vigenti. Per questo, son finiti nei guai. Si è tenuto oggi, nel tribunale di Udine, il processo a due italiani “riconosciuti colpevoli – rende noto la Lav, Lega anti vivisezione – di aver sottoposto sette cuccioli di cane di varie razze a comportamenti incompatibili con le loro caratteristiche etologiche separandoli dalla madre per farne commercio”.
Per i due interessati è arrivata una condanna a 4 mesi di reclusione per maltrattamento di animali, 4 mila euro di multa e spese legali, oltre che 3.500 euro di risarcimento a Lav, come parte civile. Sei di questi cuccioli – ricorda ancora la Lav – erano stati importati dalla Slovacchia all’età di due mesi, privi di certificazione sanitaria e senza le necessarie vaccinazioni. A seguito di alcune segnalazioni di acquirenti e veterinari, il personale del Nucleo operativo per l’attività di vigilanza ambientale del Corpo forestale regionale (Noava) aveva sequestrato i 7 cuccioli, detenuti all’interno di un’abitazione e probabilmente pronti per essere venduti tramite annunci online. La coppia era stata quindi denunciata sia per maltrattamento di animali, sia per traffico illecito.
“Siamo soddisfatti di questa condanna, ottenuta anche per all’attenzione che la Procura di Udine riserva da sempre a questi casi, grazie alla quale i cani potranno rimanere nelle rispettive famiglie affidatarie – sottolinea l’associazione animalista, costituitasi parte civile -. Tuttavia, vi è necessità di una modifica sia della legge sul maltrattamento e l’uccisione di animali sia di quella che ha introdotto il reato di traffico cuccioli in maniera tale da renderle più efficaci e innalzare le pene per i trasgressori“.
(Foto di repertorio)