Uno studio ha stilato una classifica delle strade più pericolose in Friuli.
“Uno studio che analizza e mette a disposizione i dati consolidati sugli incidenti stradali in Friuli Venezia Giulia, rilevando le strade più rischiose per numero di incidenti occorsi e in termini di anni di vita sana persi. Il documento consente poi una verifica dell’efficacia delle opere infrastrutturali sul territorio e sarà una delle basi per decidere quali interventi realizzare in un’ottica di corretta pianificazione”.
Lo ha detto oggi a Udine l’assessore regionale al Territorio, Graziano Pizzimenti, riferendosi al rapporto sugli incidenti stradali in Friuli Venezia Giulia nel periodo 2010-16 presentato oggi nella sede della Regione.
“Si tratta di un rapporto che ha analizzato le strade e il fenomeno dell’incidentalità in base ai dati raccolti in sette anni consecutivi – ha indicato Pizzimenti -. Ogni incidente è georiferito, quindi attribuito a un punto preciso della rete stradale e contiene l’attributo relativo alle sue conseguenze sanitarie, non in termini generici di morti e feriti ma di anni di vita sana persi (daly disability adjusted life year). Questa è la vera novità ed è una prerogativa della nostra Regione, unica in Italia a presentare questo valore associato all’incidente”.
Attraverso il calcolo del daly, un indicatore sintetico che prende in considerazione una serie di elementi quali, ad esempio, il tipo e la gravità delle lesioni e le disabilità, oltre alla proiezione in termini di aspettative di vita per l’età del ferito o del morto, si ottiene un focus sulle effettive conseguenze dell’incidente, effetti a medio e lungo termine non presenti nei dati Istat. In Friuli Venezia Giulia, ogni anno, per incidenti stradali vengono persi sulle strade dai 2200 ai 3500 anni di vita sana.
L’applicazione in ambito urbano consente di identificare quali sono i punti più pericolosi per i pedoni e per i ciclisti. In quest’ottica, il rapporto rileva i 10 Comuni con il più alto numero di daly in pedoni, mettendo in evidenza come nei Comuni più popolosi c’è un numero maggiore di infortuni rispetto agli anni di vita sana persi, rapporto che si inverte nelle località più piccole dove i sinistri, che coinvolgono i pedoni, sono molto gravi e sono legati alla pericolosità specifica delle cosiddette traverse urbane, strade statali e regionali che li attraversano.
In cima alla classifica appare Trieste (56 daly), seguita da Pasian di Prato (55), Porpetto (26), Tarcento (16), Roveredo in Piano (16), Fogliano Redipuglia (15), Villa Santina (139), Gorizia (8), Udine (minore a 1) e Monfalcone (minore a 1).
“I dati così organizzati consentono di verificare anche l’efficacia degli interventi infrastrutturali che vengono finanziati per la messa in sicurezza attraverso un’analisi ante e post operam”, ha sottolineato Pizzimenti, facendo un preciso riferimento alle rotatorie, ovvero “uno degli interventi più richiesti dal territorio che consente effettivamente di ridurre il tasso di incidentalità. I dati – ha evidenziato – permettono di verificare non solo se ci sono stati benefici in termini di riduzione e fluidificazione del traffico ma anche in termini sanitari”. Negli ultimi 11 anni, infatti, in 51 siti analizzati e oggetto di rotatoria, sono stati registrati 457 sinistri di cui 352 ante operam, 29 a lavori in corso e 76 ad intervento concluso.
Nel corso della conferenza stampa è stata ricordata la gestione dei dati in capo al Centro regionale di monitoraggio della sicurezza stradale del Fvg (Crmss) con il sistema Mitris in cooperazione con Insiel, la sinergia fra strutture regionali e la collaborazione con le Polizie locali, la Polizia stradale e i Carabinieri che rilevano i dati.
“Si tratta di informazioni utilizzabili anche dagli enti locali”, ha aggiunto Pizzimenti, precisando che “ogni Comune può analizzare su scala locale il fenomeno e utilizzarlo per la propria pianificazione”.
In base ad alcuni dei molti dati raccolti, le strade statali e regionali più pericolose (classificate con un punteggio in misura crescente, dove il più basso rappresenta la maggior pericolosità) sono: SS 13 Pontebbana (6,1), SR 252 di Palmanova (7,2), SR 351 di Cervignano (9,1), SR 352 di Grado (10,3), SS 14 della Venezia Giulia (11,1), SR della Val di Zoldo e Val Cellina (11,4), SR 58 della Carniola (12,5), SR 353 della Bassa friulana (13,4), SR 305 di Redipuglia (13,5), SR 512 del lago di Cavazzo (13,7), SR 464 di Spilimbergo (14,3), SR 177 Pian di Pan – Sequals (14,6), SR 117 di Gorizia (14,7), SS 202 Triestina (15,5), SR 463 del Tagliamento (15,6), SS 52 Carnica (15,7), la SS 52 bis Carnica (15,9), la SR 56 di Gorizia (16,2), la SR 354 di Lignano Sabbiadoro (16,2) e la SS 356 di Cividale del Friuli.
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