Tornano le aperture domenicali dei negozi.
Per qualcuno è un passo avanti. Per altri, invece, un deciso passo indietro. Già, perché le aperture domenicali dei supermercati, soppresse durante il lockdown, erano state accolte con favore da un’ampia fetta di persone, da chi per esempio giudicava sacrosanto il riposo dei lavoratori in quella giornata. Invece, dal 24 maggio le serrande in Friuli si torneranno ad alzare anche nell’ultimo giorno della settimana.
La decisione è contenuta nell’ultima ordinanza emanata dal Governatore Fvg, Massimiliano Fedriga. Il presidente ha deciso di consentire “la possibilità di modifica degli orari di apertura degli esercizi commerciali e di servizi – si legge nel documento -, senza limiti di orario giornaliero e senza limitazione per le giornate festive, al fine di favorire un accesso contingentato e razionalizzato”.
Una scelta che non sembra essere piaciuta soprattutto a chi difende il piccolo commercio. “La questione è nazionale e serve, in tal senso, una presa di posizione governativa. Ma è certo che Confcommercio del Friuli Venezia Giulia non cambia idea sul tema delle aperture domenicali”. Il presidente regionale Giovanni Da Pozzo, intervenendo sulla decisione della Regione di consentire le riaperture festive dopo il “lockdown”, ribadisce una linea storica dell’associazione: “Servono regole chiare, necessariamente nazionali appunto, che contengano il numero delle aperture nei giorni di festa, a tutela del commercio tradizionale, che ha un valore anche sociale, non solo economico, e deve dunque essere messo nelle condizioni di resistere alla concorrenza della grande distribuzione. Ferma restando, naturalmente, l’opportuna tutela delle località turistiche, che hanno altre esigenze e per le quali vanno dunque previsti criteri diversi”.
La polemica si è spostata sul piano politico. “Fedriga smentisce la maggioranza e il suo assessore alle attività produttive e torna a far riaprire i negozi la domenica e i festivi anche in periodo di emergenza
Covid”. Questo il commento del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo le dichiarazioni del presidente del Friuli Venezia Giulia sulla riapertura delle attività.
“Non più tardi di giovedì – spiega Sergo -, l’assessore Bini aveva accolto, nell’ambito di una mozione a sostegno del commercio ambulante, una nostra proposta di valutare il mantenimento della chiusura domenicale e nei giorni festivi di supermercati, ipermercati e discount”. “Dimostrando di averci capito poco in questi due mesi con le ordinanze da lui stesso emanate – l’attacco dell’esponente del M5S -, il presidente dice che chiudere i centri commerciali la domenica non avrebbe più a che fare con il contenimento del contagio, ma con le regole della concorrenza – sostiene l’esponente pentastellato – . C’è da chiedersi allora perché il Friuli Venezia Giulia abbia chiuso i negozi di domenica, lunedì di Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio? È stato lo stesso Fedriga, nel corso dell’ultima conferenza stampa, a ribadire che l’emergenza non si è esaurita”.
“Come al solito poche idee e ben confuse – afferma Sergo -. Ma il presidente va oltre e ha già chiesto alla grande distribuzione di dilatare anche gli orari di apertura: l’ultimo affronto verso i piccoli commercianti ma anche un dietrofront nei confronti degli ambulanti. Molte, infatti, sono le lamentele verso le linee guida per i mercati di cui lui stesso dice di essere capofila. Ma quando ha accolto questa categoria a Trieste dopo le loro proteste – conclude il consigliere Cinquestelle – ha sentito anche le loro proposte e richieste o ascolta solo quelle della Grande Distribuzione?”.
Intanto, Despar ha già annunciato che i suoi supermercati domenica saranno aperti. E molte altre catene seguiranno l’esempio. Un guardare avanti che sembra un tornare indietro.