Il superlavoro dell’Inps per il reddito di cittadinanza in Friuli.
“Dopo anni di superlavoro, dopo anni di inesorabile calo del personale senza nuove assunzioni, ora si chiede ai lavoratori dell’Inps di venire a lavorare di sabato in straordinario per far fronte a Quota 100». La Funzione pubblica Cgil contesta così, in un volantino, la richiesta dell’Inps, che, messo in crisi dalla corsa ai pensionamenti e dalla crescita delle pratiche da smaltire, chiede la disponibilità dei dipendenti a lavorare di sabato.
La Cgil respinge al mittente la richiesta, rivendicando invece un piano straordinario di assunzioni da parte dell’istituto, da varare per far fronte non solo al mancato turnover degli ultimi dieci anni e all’impennata di pensionamenti, ma anche a una mole di lavoro enormemente cresciuta quest’anno per effetto delle nuove misure introdotte dalla Finanziaria 2019: in particolare, oltre a quota 100, il reddito di cittadinanza, che inciderà pesantemente sui carichi di lavoro.
Evidente che la situazione rischia di diventare insostenibile, se si pensa – concentrando l’analisi sulle sole sedi del Friuli Venezia Giulia – che “dai quasi 800 dipendenti del 2009, si è passati agli attuali 550, con un calo pari a un terzo del personale”, come rileva Carmela Sterrentino, responsabile funzioni centrali della Fp-Cgil Fvg. E con quota 100 si rischia di andare vicini a un dimezzamento, sempre prendendo a riferimento i numeri del 2009. Da qui il no agli straordinari o a misure tampone come il ricorso al precariato. I sindacati chiedono assunzioni stabili: altrimenti, conclude provocatoriamente Sterrentino, “non sarebbe sufficiente neppure lavorare di domenica”.