Il ricordo degli amici di Stefano Volante.
Incredulità, sgomento e dolore: sono senza dubbio questi i sentimenti predominanti degli amici di Stefano Volante, vittima insieme a Dario Valletti del tragico incidente sull’autostrada A4, tra Palmanova e Villesse, all’altezza di Campolongo Tapogliano.
Erano da poco passate le 23, quando per cause ancora al vaglio delle forze dell’ordine, la BMW sulla quale i due viaggiavano si è schiantata improvvisamente contro altre due auto. L’impatto, devastante, non ha lasciato scampo ai due giovani, lasciando nello sconforto più buio non solo le famiglie, ma anche gli amici. Tra gli altri, il gruppo con i quali Stefano Volante era solito intrattenersi, dove amavano distrarsi giocando con giochi online, ma non solo.
Il rapporto che si era creato era quello di una seconda famiglia, dove ci si confidava in merito ai problemi quotidiani “Quello che è successo lascia senza parole sia me, sia le altre otto persone che fanno parte del nostro gruppo, i IX LEGIONE NONA, che si trovano in Campania, Sicilia, Veneto, Lomardia, Marche e Lazio – racconta Marco, uno degli amici – Il soprannome di Stefano era Camarro92 , io e un altro ragazzo siamo stati gli unici a conoscerlo di persona“. Un rapporto che, giorno dopo giorno, si era consolidato anche al di fuori dei giochi, e dove grazie ad un gruppo WhatsApp venivano scambiati auguri per le festività e per i compleanni, consigli, idee e ci si confidava. “Era come se fossimo fratelli, eravamo attaccatissimi a lui, e lui si è sempre dimostrato una persona di cuore , generosa e anche di compagnia, sempre allegro, disponibile anche a stare vicino in momenti difficili a parecchi chilometri di distanza, e noi eravamo il suo gruppo preferito per condividere verso una piattaforma online tanti momenti della giornata, eravamo un gruppo di fratelli provenienti da ogni parte d’Italia “, conclude con rammarico l’amico. Una tremenda perdita che lascia un vuoto incolmabile.
Sposato da un anno e tre mesi con Beatrice, Stefano Volante viveva con lei a Ronchi dei Legionari e sognava di costruirsi presto una famiglia. “Per noi Stefano era il figlio maschio che non avevamo avuto”, racconta Susanna, la suocera della vittima. “Un ragazzo d’oro, amorevole, molto affettuoso con tutti, sempre disponibile “, prosegue la donna. Non aveva grilli per la testa Stefano, che da qualche anno lavorava in una ditta di Monfalcone, come operaio magazziniere. “Nonostante la sua grande passione per le moto, è sempre stato un ragazzo molto prudente, sia quando viaggiava in moto, sia in auto“, conclude Susanna. L’amore che Stefano aveva per la famiglia, per gli amici, per tutti coloro avevano avuto la fortuna di conoscerlo, rimarrà di certo ben saldo nei loro cuori.