L’operazione dei carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di Udine.
Restituita alla ambasciatrice irachena in Italia una statuetta della civiltà mesopotamica sequestrata dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Udine. Il sequestro è avvenuto a Udine, dove la statuetta era stata messa in vendita online da un privato.
Il raro e prezioso manufatto, di piccole dimensioni era stato individuato dai carabinieri nel dicembre del 2017, nel corso del quotidiano controllo del web, su una piattaforma commerciale online. La statuetta veniva descritta nell’inserzione come rarissima, da museo, di origine mediorientale e risalente a 7 mila anni fa. I preliminari accertamenti consentivano ai militari di richiedere l’emissione di un decreto di perquisizione e sequestro del bene culturale alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine.
A seguito del sequestro, la figurina di terracotta veniva sottoposta a valutazione tecnica al dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’università di Udine, che certificava la provenienza mesopotamica del bene ascrivibile alla cultura Halaf risalente al periodo ricompreso tra il 5.900 ed il 5.100 a. C., verosimilmente esportato illecitamente dal medio-oriente. L’illecito detentore veniva pertanto deferito in stato di libertà per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione e contrabbando.
Anche le competenti autorità irachene, informate del recupero dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale di Roma, riconoscevano formalmente il raro manufatto come appartenente al proprio patrimonio culturale nazionale, rivendicandone la proprietà e invocandone la restituzione. Alla luce ciò e in forza di vigenti normative internazionali che sanciscono il divieto di importazione e commercio di beni culturali appartenenti al patrimonio iracheno illegalmente fuoriusciti dal quel paese, di recente, l’autorità giudiziaria udinese disponeva il dissequestro e la restituzione della statuetta all’avente diritto che si identifica nella Repubblica dell’Iraq a cui è stata affidata per il tramite dell’ambasciata irachena di Roma.