Dalla spesa alle bollette, sarà un 2025 di rincari stangata di 910 euro per le famiglie del Friuli

Le famiglie italiane dovranno affrontare un 2025 all’insegna dei rincari, con una spesa aggiuntiva stimata in circa 910 euro l’anno. Questo il quadro delineato dall’Osservatorio del Movimento Difesa del Cittadino del Friuli Venezia Giulia (MDC FVG), che ha analizzato i costi previsti su vari fronti, dai beni di prima necessità alle tariffe domestiche, fino ai servizi essenziali.

Secondo i dati diffusi, il rincaro più significativo riguarda il settore alimentare, con un aumento del 3,2%, che si traduce in 275 euro in più per ogni famiglia. Anche le tariffe di luce e gas sono in forte crescita, con un incremento del 7%, pari a 170 euro annui. Il costo delle polizze assicurative RCA segna un aumento del 3,92% (+60 euro), mentre la spesa scolastica, tra libri e mense, subirà un rialzo del 3,85%, per un totale di 22,50 euro. Infine, anche il comparto sanitario registra rincari del 2,7%, corrispondenti a 37,50 euro in più all’anno.

Crescita economica lenta e consumi in stallo

Dino Durì, segretario di MDC FVG, ha commentato i dati sottolineando come il potere d’acquisto delle famiglie sia ancora lontano dal recupero. “I consumi crescono a un ritmo troppo lento, mentre i prezzi restano alti dopo due anni di aumenti costanti. Le famiglie sono costrette ad attingere alle proprie riserve finanziarie per coprire le spese essenziali, un segnale inequivocabile di un sistema economico che non funziona come dovrebbe”.

La preoccupazione per il futuro è palpabile: due cittadini su tre non si aspettano miglioramenti nel breve termine, e sei su dieci temono ulteriori aumenti del costo della vita.

I sacrifici per risparmiare.

Di fronte ai rincari, le famiglie italiane continuano ad adottare strategie di risparmio già sperimentate in passato. L’86% degli intervistati dichiara di affidarsi alle promozioni, il 78% rinuncia al superfluo e il 77% privilegia i prodotti più economici.

Tuttavia, queste scelte comportano anche pesanti rinunce alimentari. Le famiglie con redditi più bassi riducono drasticamente l’acquisto di verdura, frutta, pesce (-25/-28%), carni rosse (-29%), salumi (-33%) e dolci (-29%). Anche il consumo di bevande alcoliche subisce una flessione del 24%. Un ulteriore 24% degli intervistati si rivolge sempre più spesso ai discount.

L’appello del MDC FVG al Governo


Il presidente di MDC FVG, Raimondo Gabriele Englaro, ha ribadito l’urgenza di interventi mirati da parte delle istituzioni. “Da oltre un anno sollecitiamo il Governo e il Parlamento a calmierare i prezzi, soprattutto nel settore alimentare, e a combattere le speculazioni. Servono accordi di filiera per limitare rincari ingiustificati e una rimodulazione dell’Iva sui beni di prima necessità”.

Englaro sottolinea inoltre l’importanza di aumentare le risorse destinate alla sanità pubblica e di creare un Fondo per contrastare la povertà energetica e alimentare, ad oggi ancora assente. “Senza queste misure, le disuguaglianze sociali continueranno ad acuirsi, lasciando le famiglie più vulnerabili in una situazione insostenibile”.