Sottrae 363mila euro a 4 disabili: 47enne ai domiciliari. Vittime anche 2 pordenonesi

Avrebbe approfittato della fragilità di quattro vittime, due nella provincia di Belluno e due in quella di Pordenone, che versavano in condizioni di fragilità e di deficienza psichica, per intascarsi almeno 363.800 euro.

I militari delle Fiamme Gialle bellunesi hanno dato esecuzione ad una misura cautelare personale degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di una persona, indagata per circonvenzione di persona incapace con l’aggravante di aver cagionato alla vittima, mediante reiterate condotte, un danno patrimoniale di particolare entità. Il soggetto, un 47enne di origine marocchina, è attualmente ristretto presso la propria abitazione in Ponte nelle Alpi.

Le indagini.

Le indagini, condotte lo scorso anno dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Belluno e che sono culminate, nel settembre scorso, nell’applicazione della custodia cautelare in carcere del soggetto, hanno accertato che l’uomo ha ottenuto dalle 4 vittime un illecito guadagno di almeno 363.800 euro Le vittime, ritenute in stato di manifesta circonvenzione sulla scorta delle perizie medico-legali, sono state state ascoltate in modalità protetta.

La misura in esame si inserisce in un più ampio contesto giudiziario in cui l’arrestato, dopo aver confessato “strumentalmente” gli addebiti ed essersi impegnato a restituire il maltolto (circostanza ad oggi non accaduta), aveva impugnato la misura restrittiva. Accolta la richiesta della difesa, per effetto della quale il G.I.P. del Tribunale di Pordenone aveva sostituito la carcerazione con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il Pubblico Ministero aveva presentato appello avverso tale decisione, in ragione del mancato risarcimento alle vittime e di una possibile reiterazione del reato in considerazione della natura dell’attività economica esercitata, quella di venditore porta a porta.

La Sezione del Riesame del Tribunale di Trieste ha successivamente riformato l’ordinanza, disponendo gli arresti domiciliari. Provvedimento impugnato dall’interessato in Cassazione che, riunitasi in camera di consiglio, ha respinto il ricorso, confermando la misura del Tribunale triestino e condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali. All’esito  dell’articolato  iter  giudiziario  si  è  data  esecuzione  alla  misura  dell’arresto  con l’applicazione del braccialetto elettronico per il quale l’arrestato ha fornito preventivo consenso.