L’operazione della Guardia di finanza.
L’attività della Guardia di finanza a presidio degli interessi erariali nell’area portuale di Trieste, non si interrompe nonostante la recente situazione emergenziale.
Infatti, nell’ambito dei servizi d’istituto di polizia doganale, i militari del II Gruppo, in costante collaborazione con i funzionari dell’Ufficio di Trieste dell’Agenzia della Dogane, nel corso del primo quadrimestre del corrente anno, hanno proceduto al sequestro di circa 55 tonnellate di sigarette marca “Sipan 2015 – 84mm”.
Il sequestro rappresenta la conclusione di un’attività di servizio iniziata nei mesi precedenti monitorando un convoglio di tre autoarticolati giunti nel Porto di Trieste a bordo di una motonave proveniente dalla Turchia. In seguito ad approfondite e mirate indagini, è stato ricostruito dai finanzieri operanti nello scalo mercantile un ingegnoso meccanismo di frode.
Il sistema truffaldino era basato sull’impiego cartolare di società nazionali ed estere, ignare o fittizie destinatarie delle sigarette poi sequestrate, il tutto per simulare di far uscire dagli spazi doganali l’ingente quantitativo di tabacchi per poi reintrodurli nell’Unione Europea senza il pagamento dei dazi doganali; sistema sventato grazie al puntuale, tempestivo intervento delle Fiamme gialle.
Una volta ottenuta la disponibilità della merce, l’organizzazione criminale avrebbe successivamente dirottato le sigarette sui circuiti del mercato illegale, nel cui ambito l’importante quantitativo di “bionde” avrebbe consentito un illecito profitto per una cifra pari a quasi 10 milioni di euro, con una ipotizzata evasione di diritti, qualora immesse sul territorio nazionale, per altri 7 milioni di euro circa.
Le sigarette sequestrate sono inserite, peraltro, nell’elenco delle cosiddette cheap white, nocive per la salute dei consumatori e per questo non ammesse alla vendita all’interno dell’Unione Europea, anche se sul mercato illecito riscuotono un forte successo per il prezzo decisamente più basso, grazie alla scarsa qualità delle materie prime e del confezionamento.
Il provvedimento di sequestro è finalizzato alla confisca del tabacco che, una volta intervenuta, consentirà di procedere alla distruzione del medesimo.
L’importante risultato, ottenuto anche grazie allo strumento della cooperazione internazionale (attivata con l’ausilio degli Organi Centrali della Guardia di Finanza), arriva in un momento particolarmente delicato per tutto il Paese e testimonia, ancora una volta, il tenace impegno profuso dai militari del Corpo nel contrasto all’economia illegale, in particolar modo rivolto alla repressione del commercio illecito di generi di monopolio.
Questo commercio, oltre a sottrarre preziose risorse all’Erario, nazionale e comunitario, e ad essere dannoso per la salute, rappresenta una delle principali forme di finanziamento delle organizzazioni criminali internazionali.