La petizione contro il senso unico in Corso Italia a Gorizia.
Un mese e mezzo fa veniva depositata la petizione “No al senso unico in Corso Italia” con 2108 firme raccolte in poco più di un mese nonostante le limitazioni del Covid. Un risultato di grande rilievo, ma a cui il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna non sembra aver prestato molta attenzione. Al momento non c’è nessuna notizia sulla Commissione invocata dallo stesso sindaco che avrebbe dovuto esaminare la situazione e soprattutto non si sa chi saranno queste persone che dovrebbero comporre la commissione.
I tre promotori della petizione Giulia Roldo, Luca Michelutti e Rossella Dosso non sono ancora stati contattati e la stessa Roldo è molto polemica sulla vicenda: “Siamo perplessi per la situazione che si sta creando. Se si vuole creare questa commisione per discutere di questo senso unico e di questa pista ciclabile non si può aspettare l’ultimo momento. Il sindaco ha detto chiaramente che noi promotori della petizione saremmo stati inclusi nella commissione, ma al momento non sappiamo nulla. L’articolo 75 dello statuto dice che se il sindaco fa sottoporre la petizione a degli organi competenti questi hanno massimo tre mesi per deliberare nel merito”.
Quello che lascia più perplessi i promotori della petizione è questo silenzio dietro cui si è trincerata la giunta comunale su questo tema, un silenzio che Giulia Roldo prova ad interpretare: “La mia impressione è che il sindaco abbia compreso i malumori della persone per questa scelta e credo abbia capito l’errore commesso. Quindi presumo che dopo i sei mesi di sperimentazione che servono principalmente ad evitare il danno erariale si tornerà alla situazione precedente – Roldo aggiunge un’interessante riflessione per suffragare la sua tesi –. Penso questo perchè nel piano originale era stato detto chiaramente dal vicesindaco con delega alla mobilità urbana Stefano Ceretta che si sarebbero invertiti i sensi unici di due vie laterali al Corso: via Buonarotti e via Canova. Nonostante avessero già predisposto la segnaletica non è ancora stato fatto, questo cosa mi fa pensare che quindi abbiano fatto retromarcia e non hanno voluto invertire i sensi unici di due vie per pochi mesi, cosa che avrebbe creato certamente altri disagi. Ovviamente mi auguro che questa mia interpretazione sia vera e che si realizzi quanto ho detto”.
Roldo, infine, conclude: “Noi in realtà vorremmo ritornare alle situazione precedente il prima possibile perchè aspettare questi sei mesi di sperimentazione mi sembra eccessivo anche perchè non abbiamo capito da quando partono questi sei mesi: se si fanno iniziare a metà gennaio quando hanno reso a senso unico il primo pezzo di Corso allora vorrebbe dire che per luglio agosto si può tornare alla situazione precedente, ma se si considera la fine dei lavori che credo fosse metà marzo vorrebbe dire che se ne parla probabilmente per ottobre e mi sembra onestamente troppo”.