Le contromisure contro la seconda ondata di Covid in Fvg.
I contagi da Covid-19 salgono a ritmo costante e il governo è corso ai ripari con i provvedimenti come l’obbligo di mascherina all’aperto. I timori per una possibile seconda ondata di coronavirus non mancano nemmeno in Fvg, dove oggi si sono registrati ben 72 casi in più.
Ma che cosa dobbiamo aspettarci in regione nel caso di una nuova emergenza sanitaria come quella degli scorsi mesi? Il Comitato tecnico-scientifico ha prospettato quattro scenari. Con un livello di rischio basso, cioè con il famoso indice di trasmissione nazionale Rt sotto il valore di 1, basterebbero tracciamento dei casi e test a tappeto. Se, al contrario, i focolai fossero in aumento e la circolazione del virus sostenuta in tutta Italia potrebbero tornare le “zone rosse”, sebbene circoscritte.
Se, invece, il numero dei contagi fosse in costante crescita, con possibile stress per il sistema sanitario nazionale, le contromisure potrebbero andare dalla chiusura di bar e palestre fino ad attività sociali e culturali. Infine, nel caso l’indice Rt si portasse sopra il valore di 1,5 per almeno tre settimane, ecco che allora le “zone rosse” diventerebbero più estese e potrebbe verificarsi la chiusura di scuole e università. Con questo scenario, il sistema sanitario potrebbe manifestare criticità nel breve periodo.
Un quadro ipotetico di contromisure condiviso anche dalla Regione, che oggi ha dato il suo placet. “Anche il Friuli Venezia Giulia, d’intesa con le altre Regioni, ha espresso un primo parere positivo sulla bozza del documento di strategia e pianificazione elaborata dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità per la prevenzione e la risposta al Covid-19 nel periodo autunnale e invernale, testo che sarà ora preso in esame dalla Conferenza dei Presidenti per la definitiva approvazione”. Lo ha riferito il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, al termine della riunione della commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che, tra i diversi punti all’ordine del giorno, ha preso in esame il testo approfondendone i contenuti.
Il documento, oltre a individuare strategie e attività di contrasto alla pandemia in linea con le azioni avviate a livello comunitario, dedica una sezione alle Regioni ipotizzando una serie di scenari possibili in relazione al numero di casi, al livello di circolazione del virus e all’incidenza sul sistema sanitario di riferimento, non tralasciando le misure farmacologiche e di cura.