In pensione la maestra Evelina Della Vedova.
Con la consegna di una pergamena, la Scuola Mosaicisti del Friuli ha voluto salutare la maestra Evelina Della Vedova, docente di mosaico, che, raggiunta l’anzianità di servizio, da lunedì 3 febbraio 2020, è in pensione. Questo momento istituzionale si è svolto in un’atmosfera di amicizia, dove non sono mancati i ricordi a esperienze professionali vissute assieme.
Il presidente Stefano Lovison, il direttore Gian Piero Brovedani, il corpo docente e lo staff amministrativo si sono stretti attorno alla maestra Evelina per esprimerle gratitudine e augurarle un nuovo inizio. Molti degli insegnanti presenti erano stati suoi allievi: da lei, sui banchi di scuola, avevano appreso non sono le tecniche, ma anche la tenacia e la passione che da colleghi avevano ritrovato e condiviso nelle tante avventure didattiche e creative.
Evelina Della Vedova si era iscritta alla Scuola Mosaicisti del Friuli nell’anno formativo 1978/79. Fare mosaico allora non era considerato lavoro per donne, ma le cose stavano cambiando e la maestra Evelina voleva comunque provarci. Era finita casualmente a visitare la Scuola di Spilimbergo e se ne era innamorata. Aveva scelto, davanti a quei mosaici che la attraevano e nel contempo la spaventavano (sarebbe stata capace anche lei di realizzarli?), il suo futuro. Il suo interesse per il disegno e per l’arte trovava finalmente un indirizzo.
Furono anni di impegno e lavoro, ripagati con la soddisfazione dell’apprendimento e degli ottimi risultati raggiunti. Il destino le aveva offerto un’occasione, lei aveva saputo coltivarla con determinazione e non senza fatica. Rientrata alla Scuola come insegnante, dopo una serie di esperienze lavorative fuori regione, la maestra Evelina ha curato per oltre un ventennio la formazione di tanti mosaicisti.
Nel momento della consegna della pergamena ha dichiarato la sua grande riconoscenza nei confronti della Scuola Mosaicisti del Friuli che le ha dato la possibilità, prima come allieva e poi come insegnante, di crescere professionalmente e nel contempo di trasmettere alle nuove generazioni l’amore per l’arte musiva.