Il 32enne era gravato già da due Daspo ed era entrato allo stadio con un documento falso.
Un tifoso del Napoli, gravato da precedenti Daspo e accusato di aver preso parte agli scontri seguiti alla partita Udinese-Napoli dello scorso 4 maggio, è stato condannato mercoledì a 1 anno e 6 mesi di reclusione dal giudice del tribunale di Udine.
Il 32enne residente a Nusco, in provincia di Avellino, aveva scelto la via del rito abbreviato per rispondere alle accuse di essersi introdotto illegalmente allo stadio Friuli, utilizzando un documento di identità falso e aggirando le restrizioni di due Daspo a suo carico. Per lui era stata chiesta una pena di 3 anni.
L’accusa ha sottolineato che il 32enne, dopo la partita che aveva assegnato lo scudetto al Napoli, si era reso protagonista dell’invasione di campo dal settore ospiti, eludendo la sicurezza con un cappellino che copriva in parte il suo viso. Durante gli scontri con la tifoseria locale, avvenuti dopo la partita, il tifoso napoletano si era anche armato di una cintura, utilizzandola per colpire avversari a destra e a sinistra.
L’attività investigativa della Digos della Questura di Udine ha portato all’identificazione dell’uomo, già destinatario di un obbligo di dimora a Napoli e di due Daspo, il primo emesso a Firenze nel febbraio 2020 per otto anni e il secondo a Napoli nel gennaio 2023 per cinque anni.
Il suo arresto, avvenuto a casa della sua sorella, è stato complicato, con il tifoso che ha tentato di fuggire sui tetti. Il giudice per le indagini preliminari di Nola aveva inizialmente emesso gli arresti domiciliari, ma il caso era poi passato al giudice di Udine che, dichiarando la necessità di frenare la “spregiudicatezza” del tifoso, ha disposto la custodia in carcere, emettendo un ulteriore Daspo di 10 anni nei suoi confronti.