Lo sciacallo dorato è stato ucciso da un bracconiere e appeso ad un cartello.
Lungo la strada che collega Claut a Cimolais, uno sciacallo dorato è stato trovato morto e appeso al cartello di benvenuto del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. L’animale, protetto da norme internazionali e recentemente avvistato anche in Friuli Venezia Giulia, vittima di un crudele atto di violenza.
Le cause della morte dello sciacallo non sono ancora state determinate, ma il gesto stesso trasuda un chiaro messaggio di protesta contro le politiche di conservazione della natura e la presenza crescente di specie carnivore, come lupi, linci, gatti selvatici e proprio gli sciacalli
Bernardis: “Gesto grave e sconcertante”.
“Sono profondamente sconcertato dall’atroce atto di barbarie perpetrato nel Parco naturale delle Dolomiti friulane, dove un ignoto bracconiere ha ucciso un magnifico esemplare di sciacallo dorato e l’ha appeso come macabro trofeo al cartello di benvenuto. Questo vile gesto è un grave disprezzo per il valore della vita, sia umana che animale”.
A dichiararlo, in una nota, il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente) che aggiunge: “Gli sciacalli dorati sono creature preziose, protette da norme internazionali e la loro presenza nella nostra regione è un segno della biodiversità che caratterizza il nostro territorio. Eventi come questi devono essere condannati senza riserve, poiché minano l’equilibrio fragile degli ecosistemi locali”.
“Mi appello alle Forze dell’Ordine affinché facciano tutto il possibile per individuare e catturare il responsabile di questo vile crimine. È fondamentale – afferma il consigliere – che il bracconiere paghi duramente per le sue azioni, dimostrando che in Friuli Venezia Giulia atti così riprovevoli non resteranno impuniti. Invito chi dovesse essere a conoscenza di elementi utili a collaborare con chi sta indagando. Sono certo – conclude Bernardis – che la nostra comunità regionale saprà unirsi nel condannare questo gesto e impegnarsi nella tutela e conservazione della fauna selvatica”.
Serena Pellegrino. “Gesto disumano”.
“Si resta disarmati davanti alla ferocia umana che continua a perpetrarsi contro la natura e gli animali – commenta la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra – . Lo sciacallo è stato barbaramente appeso al cartello d’ingresso del Parco delle Dolomiti Friulane, quasi in gesto di sfida. Un uomo che riesce ad essere così violento verso un animale indifeso, non merita di essere definito tale e soprattutto non può imbracciare delle armi”.
La consigliera di Centrosinistra confida che “le Forze dell’Ordine riescano quanto prima a rintracciarlo e che venga punito per questo gesto disumano, crudele e del tutto gratuito. Ci auguriamo che lui stesso si autodenunci e si costituisca”.