Salvini appoggia la proposta di modifica della legge sui ricongiungimenti familiari.
Il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, questa mattina ha incontrato Matteo Salvini, in visita al sacrario di Redipuglia, e con l’occasione ha esposto al senatore la proposta di modifica della legge sui ricongiungimenti familiari, consegnandogli copia del dossier contenente la relazione e i correttivi che l’Amministrazione comunale intende proporre al nuovo Parlamento che si insedierà dopo le elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
“Faccio mia e giro ai nostri parlamentari la proposta di modifica di una norma i cui parametri, in relazione ai tempi di permanenza in Italia e al reddito minimo per consentire i ricongiungimenti, non sono compatibili con l’esigenza sottesa dalla direttiva comunitaria, che prevede che gli stranieri ricongiunti non gravino sul welfare statale del Paese di destinazione – ha spiegato Salvini – . Un provvedimento che consente di andare nella direzione prevista dalla linea comunitaria”.
I 5 punti salienti della proposta sono una soglia di reddito minimo parametrata sul costo della vita, una prospettiva di reddito sul lungo periodo;, la permanenza di almeno due anni sul territorio italiano, l’obbligo di registrare in Italia i matrimoni contratti all’estero e l’ indicazione del numero di effettivi occupanti nella certificazione dell’idoneità dell’alloggio.
Nel corso dell’incontro, il sindaco Cisint ha spiegato: “Bastano soli due mesi di permanenza in Italia per poter inoltrare richiesta per ricongiungere anche sei persone che non hanno un’occupazione e che quindi gravano sul reddito dell’unico componente della famiglia che lavora. Abbiamo verificato che, nel Comune di Monfalcone, l’impatto sui servizi relativi al welfare è del 100%, con richieste per il trasporto scolastico, mense, sanità e alloggi. Per ricongiungere due persone bastano 11.967,28 euro di reddito lordo annuo che, spalmati su tutti i componenti della famiglia, corrispondono a 3.989,09 euro pro capite. Ciò che chiediamo è che la normativa italiana segua le disposizioni interne di altri Stati membri dell’Ue. Una modifica che riteniamo essere un atto dovuto nei confronti degli italiani, perché sarebbe giusto che ricevessero un trattamento almeno pari agli altri cittadini comunitari.”
“Ci sembra ragionevole la proposta di applicare in maniera più vincolante la direttiva europea anche nel nostro Paese. Porteremo la proposta in Parlamento e chiederemo quindi più Europa”, è la risposta di Salvini, che ha comunicato al sindaco la piena disponibilità ad avviare l’iter per la modifica normativa.