L’indagine della polizia postale a Udine.
La polizia postale ha denunciato 4 persone per accesso abusivo a sistema informatico o telematico, danneggiamento di sistemi informatici o telematici e turbata libertà dell’industria e del commercio. La polizia postale di Trieste, Venezia, Pordenone e Udine ha denunciato quattro persone, ex dipendenti di un’azienda leader nella lavorazione meccanica di alta precisione nel settore automobilistico, automotive, aeronavale, ferroviario, energetico, siderurgico e alimentare, per i reati di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, danneggiamento di sistemi informatici o telematici e turbata libertà dell’industria e del commercio.
L’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trieste, Maddalena Chergia, e dal Servizio polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, scaturisce dalla denuncia del rappresentante legale di un’azienda specializzata nelle lavorazioni meccaniche di alta precisione con sede in provincia di Venezia, il quale segnalava che, a partire dal mese di giugno 2019, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, diversi dipendenti rassegnavano le proprie dimissioni, lasciando di fatto l’ufficio tecnico della propria azienda privo di personale e nello stesso tempo in grandi difficoltà nel garantire la consegna delle merci alle aziende committenti.
Denunciava, inoltre, che tali dipendenti avevano costituito un’altra società, con sede legale in provincia di Udine e operante nel medesimo settore, ingenerando il sospetto di sottrazione di clientela, anche a seguito del ricevimento di numerose disdette di ordini a favore della società concorrente. L’attività di indagine particolarmente complessa, che ha visto impegnate le unità specializzate della polizia postale di Trieste, Venezia, Pordenone e Udine, si è sviluppata attraverso la meticolosa analisi dei dati informatici contenuti nei server e nei personal computer utilizzati dal personale all’interno dell’azienda, riscontrando una esfiltrazione e trasferimento massivo di dati sensibili aziendali attraverso il riversamento degli stessi su altri supporti informatici esterni.
Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura della Repubblica di Trieste nei confronti degli indagati, dava esito positivo. Nella circostanza, nelle abitazioni degli indagati e nella sede della nuova azienda, sono stati rinvenuti diversi dispositivi informatici con all’interno dati sensibili verosimilmente copiati e/o sottratti alla ditta denunciante. Il materiale informatico selezionato in sede di perquisizione è stato quindi sequestrato e sarà sottoposto a più approfonditi accertamenti da parte di personale specializzato.