I ritardi nelle vaccinazioni degli over 80.
Tenuto conto che l’età media dei decessi per Covid-19 è di 81 anni, una ricerca del Centro Studi ImpresaLavoro di Massimo Blasoni sottolinea come in data odierna le somministrazioni delle dosi di vaccino nella coorte 80-89 anni siano state 365.161 mentre quelle nella fascia d’età 30-39, dove il tasso di mortalità è quasi nullo (0,1%), siano state addirittura 510.974.
I dati elaborati dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità attestano inoltre come siano finora 132.100 i vaccinati nella fascia 70-79 anni e ben 354.427 nella fascia 20-29 anni (che peraltro registra una percentuale dell’0,0% di decessi dei contagiati).
È vero che buona parte delle somministrazioni a persone relativamente giovani sono state fatte a personale sanitario e anche agli amministrativi del comparto, tuttavia il dato colpisce. In Germania, ad esempio, si è preferito anteporre gli anziani in grave rischio di salute agli amministrativi di ospedali e ospizi che non fossero direttamente a contatto con i degenti.
“Il personale medico va ovviamente tutelato – sottolinea Massimo Blasoni -. Una rimodulazione anche solo parzialmente diversa delle priorità potrebbe tuttavia ridurre i decessi: in buona sostanza il numero dei morti sarebbe oggettivamente più basso se si concentrassero le vaccinazioni nelle fasce d’età che attualmente registrano il più alto tasso di mortalità”.