La rissa di via Vittorio Veneto a Udine.
Sono stati denunciati i 7 responsabili della rissa di via Vittorio Veneto a Udine dello scorso 25 febbraio. A conclusione di un’articolata attività investigativa diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, i carabinieri della dipendente Sezione Radiomobile, hanno deferito in stato di libertà i responsabili alla locale Autorità Giudiziaria.
Nel primo pomeriggio del 25 febbraio, a seguito di numerose chiamate pervenute al numero unico di emergenza 112, i carabinieri intervenivano in via Vittorio Veneto dove alcuni passanti e diversi titolari di attività commerciali avevano segnalato, allarmati, una rissa in corso che stava coinvolgendo una decina di cittadini extracomunitari.
Tuttavia, all’arrivo delle forze dell’ordine, tutte le persone coinvolte si erano repentinamente allontanate. Alcuni minuti dopo, in piazza Primo Maggio veniva identificato un ventisettenne cittadino pakistano, che, ferito alla testa, lamentava di essere stato vittima di una violenta aggressione verificatasi proprio in via Vittorio Veneto. Dopo la pubblicazione di due filmati, postati on-line su vari social da alcuni testimoni oculari, personale della dipendente Sezione Operativa, provvedeva ad acquisire i file video di interesse, ad escutere tutte le persone informate sui fatti, nonché a procedere ad individuazioni fotografiche che consentivano di accertare che in realtà si era trattato, non di una rissa ma di due distinte aggressioni ai danni del ventisettenne pakistano e di un venticinquenne suo connazionale, entrambi selvaggiamente picchiati da altri sette connazionali, loro coetanei.
Sui motivi della duplice e violenta aggressione, i carabinieri stanno tuttora indagando, ma si ritiene siano da ricercare nella volontà di alcuni soggetti di assumere il controllo delle maggiori piazze di spaccio di sostanze stupefacenti presenti in città e gestite quasi per la totalità da soggetti extracomunitari. La posizione dei sette aggressori, tutti identificati e denunciati a piede libero, sono tuttora al vaglio del Sostituto Procuratore, della Procura della Repubblica di Udine Barbara Loffredo.