Ricatto a sfondo sessuale ai danni di un giovane: il tribunale di Pordenone condanna madre e figlio per estorsione e molestie.
Il tribunale di Pordenone ha condannato una donna e suo figlio, rispettivamente di 66 e 46 anni, per estorsione in concorso e molestie. La donna, come riporta Il Messaggero Veneto, è stata inoltre condannata per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. La sentenza prevede per la madre una pena di 5 anni e 4 mesi, e per il figlio 5 anni e 3 mesi, oltre al pagamento di una multa di 1.800 euro e un risarcimento di 8.034 euro alla vittima.
Il caso riguarda un ricatto a sfondo sessuale ai danni di un giovane, conosciuto dalla 66enne su una chat. Dopo aver guadagnato la fiducia del ragazzo, la donna gli aveva promesso un incontro e chiesto denaro per presunte cure mediche. Quando il giovane ha smesso di versare soldi, è iniziata la minaccia di pubblicare sue foto intime sui social. Il ragazzo, sotto ricatto, ha versato quasi 3.000 euro tra il 2019 e il 2020 tramite ricariche su una carta PostePay.
Il giovane è stato bombardato di messaggi e telefonate da diversi numeri, ma alla fine ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto. Il 46enne ha ammesso le sue responsabilità durante il processo, mentre la madre è stata accusata anche di falsità ideologica per aver dichiarato falsamente lo smarrimento della carta PostePay, usata per ricevere i soldi, nel tentativo di coprire il reato.