La voce degli esercenti del Città Fiera.
I parcheggi iniziano a riempirsi via via con il passare delle ore e sulla rotonda all’uscita della tangenziale si formano anche le prime code. In una giornata che sembra quasi d’autunno, in tanti hanno cercato riparo nei centri commerciali, in questo primo weekend di apertura dopo mesi. E gli esercenti del Città Fiera di Martignacco non si sono fatti trovare impreparati.
“Se continuerà questo tempo il centro inizierà a riempirsi per bene”, profetizza di prima mattina Monica, del bar #Hashtag al piano terra della galleria. Non tutti i ristoranti sono aperti, per via delle regole ancora stringenti, che vietano di consumare seduti ai tavolini interni. Solo i più attrezzati sono riusciti a trovare uno spazio per le sedute tra i terrazzi e i parcheggi. Gli altri puntano sull’asporto e attendono speranzosi in un nuovo allentamento delle regole. “Non se ne poteva più di stare a casa i fine settimana – commenta Latif Mahdi, della pizzeria Petra nel food court -. Anche perché se stai a casa, chi ti paga?”
Il Barbiere, che s’incontra proseguendo nella galleria, ha sempre potuto tenere aperto in questi mesi. “Ma, ovviamente, senza passaggio, oltre ai tuoi clienti abituali, chi volevi che entrasse? – domanda in tono retorico Matteo Macorigh -. Così è tutta un’altra cosa. È il vero test della ripartenza”.
Per garantire una ripartenza in sicurezza, il centro commerciale ha adottato delle rigorose misure di prevenzione. Agli ingressi ci sono dei tappeti in grado di pulire a fondo le suole delle calzature. Tutto viene poi disinfettato con prodotti speciali.
La pandemia, in questi mesi, non ha frenato solo le vendite delle attività, ma anche la creatività di molti. Come nel caso della pittrice Loretta Buso, in arte Mima, che proprio al Città fiera ha il suo atelier. “Ultimamente non dipingevo neanche più – confida -. Mi dicevo: tanto ho il negozio pieno di quadri. Con la riapertura di oggi mi è tornata anche la voglia di creare”.
Verso l’ora di pranzo i ristoranti iniziano a riempirsi. “Abbiamo preparato dei tavolini nella terrazza esterna, in attesa di poter tornare a servire dentro – dice Monica Nali del World Wild Bistrot -. Qualcuno prenota, c’è un po’ di movimento. Piano piano si ritorna alla normalità“.