Il ministro austriaco sulla riapertura del confine tra Austria e Friuli.
L’ennesima doccia gelata è arrivata oggi, quando da Vienna sono giunti segnali ben poco incoraggianti per il possibile ripristino della libera mobilità tra i due Stati. La riapertura del confine tra Italia e Austria sembra allontanarsi.
“L’Italia è ancora un focolaio, anche se in alcune regioni la situazione è migliorata e l’impegno è grande”. Questo il lapidario commento del ministro alla Salute austriaco, Rudolf Anschober, che ha parlato di “necessaria prudenza” sul tema della riapertura della frontiera. Anschober ha aggiunto inoltre che per entrare in Austria resta obbligatorio il tampone negativo. Sul tema aperture, il ministro ha aggiunto anche che “è vero che la Slovenia rivendica di avere dati positivi, ma è anche vero che dalla Slovenia si arriva facilmente in Italia”.
Insomma, sull’immediato futuro del confine tra Italia e Austria si addensano nubi scurissime. Un problema tanto per le località friulane più prossime – Tarvisio vive di clientela “oltrefrontiera” – quanto per quelle balneari. Lignano e Grado, infatti, sono tra le mete preferite dai turisti austriaci. In questi giorni, il governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, continua a fare pressing per ripristinare la libera circolazione tra i due Stati. Ma il governo di Vienna sembra voler opporre un muro.