Il caso di revenge porn a Gorizia.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Gorizia, con il coordinamento del Pubblico Ministero Letizia Puppa della Procura della Repubblica di Udine, ha individuato, perquisito e denunciato l’autore del reato di revenge porn commesso ai danni di una giovane donna goriziana.
Con grande astuzia l’uomo riusciva a riprendere per alcuni istanti la ragazza in un momento intimo e privato, senza il suo consenso, diffondendo immediatamente il video su un gruppo WhatsApp. Le riprese venivano rilanciate, in poche ore, su diversi gruppi social, aumentando così a dismisura il danno subìto dalla giovane donna che, contattata da un’amica, ha scoperto di essere stata vittima di revenge porn.
La tempestività della denuncia sporta dalla ragazza ha permesso, alla Polizia Postale di ricostruire l’accaduto, individuare l’autore ed effettuare una perquisizione informatica a carico dell’uomo. E’ stato così sequestrato il telefono cellulare dell’indagato che, mediante complesse strumentazioni informatiche, consentiva agli investigatori cibernetici di rinvenire il video incriminato, custodito nella memoria.
Il revenge porn e i consigli della polizia.
In Italia vi sono moltissime vittime di diffusione non consensuale di materiale intimo, comunemente conosciuto come revenge porn ed i dati in crescita delle denunce rappresentano solo la punta dell’iceberg.
La Polizia Postale consiglia alle vittime di questo odioso reato di reagire, denunciando il tutto alle forze dell’ordine con la maggiore tempestività possibile.
Inoltre anche il ruolo degli spettatori è fondamentale. A loro consigliamo di essere attivi e di non condividere e diffondere foto o video che potrebbero essere il frutto di revenge porn, diventando così complici degli autori e rischiando di entrare, a volte senza la consapevolezza necessaria, all’interno di un fascicolo d’indagine.