L’annullamento dell’evento di protesta al porto di Trieste.
La nuova, ennesima manifestazione di protesta contro il Green Pass in Friuli Venezia Giulia doveva andare in scena giovedì 23 dicembre. Lo scenario era quello da cui tutto era partito, il porto di Trieste, al varco 4. Ma questa volta, il leader Fvg del dissenso contro il passaporto sanitario, Stefano Puzzer, ha preferito fare un passo indietro.
I portuali erano pronti a dare una “risposta forte al governo”, ma i promotori avevano deciso di scendere in campo, spiega Puzzer, perché “accecati dalla rabbia e dal dolore, per dare un segnale rispetto ai provvedimenti presi verso i due nostri colleghi licenziati e il fatto che l’unico sindacato vero di riferimento, il Coordinamento lavoratori portuali di Trieste, è sotto attacco”.
E così, la voglia di difendere i colleghi avevano mosso il coordinatore, ma poi Puzzer aggiunge che “il senso d’impotenza, il carico di responsabilità e il fatto di dover dare un segnale forse mi ha fatto fare l’errore più grande della mia vita ovvero indire una nuova manifestazione a Trieste davanti al suo porto. Sul momento non mi ero reso conto che sarei andato di nuovo contro i miei colleghi, quelli che attualmente stanno lavorando, e la mia città. Noi portuali non molliamo ma non vogliamo cadere in una trappola che potrebbe dar fine a tutte le proteste in Italia”.