L’iniziativa.
Un’immagine simbolo. Quella delle mani delle donne, “mani di donne capaci di lavorare, curare, trasmettere affetto ma purtroppo mani che devono difendersi anche dalla violenza dell’uomo”. E una frase di Erri De Luca “che oppone alla violenza, all’individualismo, il “mantenersi” , il tenersi per mano perché solo attraverso lo stare insieme, creare relazioni si può dare segno di un impegno autentico contro l’ingiustizia, l’ineguaglianza, la violenza”.
È così che le donne della Uil del Friuli Venezia Giulia hanno voluto dare un proprio personale contributo per ricordare l’importanza della lotta alla violenza di genere in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Lo spiega Magda Gruarin, componente della segreteria del sindacato e coordinatrice del coordinamento pari opportunità Uil Fvg.
Nato nel 2015 sulla scorta del coordinamento nazionale e composto dalle rappresentanti, lavoratrici e iscritte alle varie categorie sindacali, rappresentative di tutti i settori lavorativi, l’organo della Uil regionale si propone non solo di contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme ma anche di abbattere pregiudizi, cliché, stereotipi e differenze lavorative e salariali che tuttora continuano a penalizzare le donne sul posto di lavoro rispetto ai colleghi uomini.
L’impegno del coordinamento si è tradotto, lo scorso anno, nella stipula di cinque protocolli contro la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro. Accordi sottoscritti insieme a Cgil e Cisl con Confcooperative, Lega cooperative, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio e Confindustria del Friuli Venezia Giulia finalizzati a contrastare ogni atto o comportamento inaccettabile di molestia o violenza nei luoghi di lavoro e a promuovere e incoraggiare comportamenti coerenti con gli obiettivi di tutela della dignità di donne e uomini nell’ambiente di lavoro.
Nel 2020, l’organo intende realizzare un progetto sulla maternità intesa non come un costo o un peso per l’azienda – come ancora troppo spesso accade – ma come competenza professionale e occasione di valorizzazione femminile. Il progetto avrà il suo momento clou con l’organizzazione di due convegni sul territorio regionale, a Trieste e a Cividale, ma si sostanzierà in una serie di attività che vedranno coinvolti anche altri attori sul territorio per favorire momenti di confronto, spunto e riflessione sul tema.