Truffe e frodi informatiche in crescita.
I reati complessivi commessi in Friuli Venezia Giulia nel 2019 sono aumentati di 854 unità rispetto all’anno precedente. Il quadro della situazione è stato tracciato dall’assessore Fvg alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, alla V Commissione consiliare, presieduta da Diego Bernardis (Lega). I dati sono riferiti a un’analisi dei fenomeni criminali più
diffusi in regione.
I reati nel 2019 sono stati 33.404, contro i 32.550 del 2018. I furti continuano a costituire in termini assoluti il fatto criminoso numericamente più rilevante, ma la loro incidenza rispetto gli altri delitti è calata dal 44,60% al 40,29%. Gli episodi di furti nelle abitazioni (2.925, pari al 21,7%) costituiscono il fenomeno più rilevante.
Inoltre, ha evidenziato Roberti, preoccupa l’incremento esponenziale delle truffe e delle frodi informatiche nelle quattro province regionali (1.452 a Trieste, 2.164 a Udine, 1.226 a Pordenone e 774 a Gorizia) insieme a quello dei danneggiamenti (924 a Trieste, 1.393 a Udine e 517 a Pordenone), ma soprattutto di rapine (89 a Trieste e 88 a Udine contro le 75 e 78 del 2018) e violenze sessuali (43 a Udine e 28 a Pordenone contro le 34 e 12 dei dodici mesi precedenti). I reati connessi agli stupefacenti, infine, aumentano solo a Trieste (166 contro 151), mentre diminuiscono nelle altre tre province regionali.
Lo studio evidenzia che continuano i tentativi di infiltrazione criminale di stampo associativo mafioso, mentre è stato aperto un nuovo capitolo sul fronte della sicurezza urbana integrata e dell’utilizzo interforze dei sistemi di videosorveglianza, mettendo in condivisione risorse tecnologiche per potenziare tutti i comandi di polizia.
La V commissione consiliare che ha espresso parere favorevole a maggioranza al programma regionale di finanziamento in materia di politiche per la sicurezza per l’anno 2020 licenziato in via preliminare dalla Giunta Fedriga.
Le cifre sono giunte dalle statistiche del centro elaborazione dati interforze del dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. “A essi – ha spiegato l’assessore – sono stati accostati anche i numeri legati all’andamento della delittuosità dall’1 al 22 marzo scorso con un
calo del 64% emerso in piena pandemia“.
Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del programma 2020 ammontano a 2 milioni di euro: la parte più rilevante riguarda gli interventi finanziati in conto capitale destinati ai corpi di polizia locale, ma le risorse messe a disposizione per le spese di parte corrente sono destinate anche a fornire un sostegno per far fronte alle necessità conseguenti al rischio sanitario. Sono state perciò individuate due quote: 900mila euro da destinare ai corpi di polizia locale e 700mila ai Comuni che svolgono tali funzioni senza essere dotati di un corpo di polizia.