Udine, organizza con l’amico un raid contro il datore di lavoro: condannato.
Organizza un vero e proprio raid in casa del datore di lavoro, che inizialmente gli aveva offerto una sistemazione e un impiego ma poi aveva deciso di non retribuirlo. Ma si prende una condanna a tre anni. Le promesse a suo dire ricevute da quello che considerava un datore di lavoro, e poi non mantenute, avevano infatti portato un 37enne, residente a Tufo (Avellino), a chiamare un suo amico, cittadino di nazionalità albanese di 43 anni, conosciuto alla mensa della Caritas, e ad intraprendere con lui un’azione punitiva nella casa del datore di lavoro, che a suo avviso aveva accumulato 50 euro di provvigioni non pagate.
L’episodio, come riferisce il Messaggero Veneto, si è verificato il 27 aprile scorso e ha portato all’arresto di entrambi, ed è stato discusso davanti al giudice del tribunale di Udine durante un processo abbreviato. Il verdetto ha condannato il 37enne a 3 anni di reclusione e 1.400 euro di multa, mentre l’amico è stato condannato a 2 anni di reclusione e 1.000 euro di multa, pena sospesa con la condizionale.
Il giudice ha riconosciuto la responsabilità di entrambi nell’aver commesso un furto in casa del datore di lavoro, a Udine, durante il quale sono stati rubati un cellulare e un paio di orecchini, oltre al danneggiamento di alcuni mobili e stoviglie all’interno dell’abitazione. Il pm aveva chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione per entrambi gli imputati.