Presa la banda di rapinatori che terrorizzava Trieste, c’è anche un udinese

Il giovane udinese arrestato per le rapine a Trieste.

Tre arresti per le rapine perpetrate a Trieste, c’è anche un udinese fra i malviventi in manette. I carabinieri della Compagnia di via Hermet hanno concluso un’articolata attività di indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore Lucia Baldovin, che ha portato all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico di M.N. e G.E., triestini e di C.A., udinese. I tre, tutti poco più che ventenni, ma già con diversi precedenti di polizia alle spalle, sono ritenuti, sulla base degli elementi indiziari raccolti e valutati dal Gip, gli autori di tre rapine consumate a Trieste nello scorso mese di settembre.

Le indagini hanno preso l’avvio da un primo evento delittuoso, verificatosi nel tardo pomeriggio del 5 settembre all’interno del giardino pubblico di via Giulia. Due minorenni erano stati rapinati degli zaini e di un cellulare. In questa occasione le stesse vittime avevano fornito elementi utili all’identificazione del principale autore del reato, definendolo come una persona da qualche tempo gravitante nel capoluogo e utilizzatore un non meglio precisato profilo Instagram. Le ricerche effettuate sui social hanno permesso ai carabinieri di rintracciare il profilo, anonimo, dell’autore del reato e orientare le indagini.

La seconda rapina, perpetrata nella notte successiva nelle vicinanze di Piazza della Borsa, ha visto come parte lesa uno studente universitario, minacciato con due coltelli e rapinato del cellulare mentre rincasava a piedi da solo, dopo una serata con gli amici. Subito erano emerse analogie con il modus operandi e le caratteristiche fisiche dei responsabili della rapina del giorno precedente. Inoltre, le serrate indagini consentivano ai militari dell’Arma di ottenere importanti riscontri e di reperire le immagini di una telecamera di sorveglianza cittadina che aveva ripreso l’esatto momento della rapina.

Un ulteriore evento criminoso si è verificato nella notte tra il 25 e 26 settembre in danno di due ragazzi poco più che ventenni. Anche in questa circostanza i rapinatori erano armati di un coltello. Una delle vittime era stata anche percossa dopo aver tentato la fuga per sottrarsi ai suoi assalitori.

Oltre alle consuete tecniche investigative, i militari sono arrivati alla identificazione dei rapinatori grazie alla preziosa collaborazione delle vittime, che hanno tra l’altro riferito la particolarità della presenza di due cani, un pitbull e un dogo argentino tenuti al guinzaglio dai rapinatori in occasione delle prime due rapine. C.A. e M.N. sono stati individuati a Udine dopo una attenta attività di osservazione e controllo, mentre G.E. è stato individuato a Trieste. I tre indagati sono stati portati nelle Case Circondariali di Udine e Trieste, a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste.

Gli eventi descritti hanno rappresentato una recrudescenza insolita del fenomeno delle rapine in città, assente da qualche tempo e che proprio per questo motivo ha destato preoccupazione negli investigatori. I carabinieri hanno quindi impegnato importanti risorse per arrivare ad una rapida identificazione e all’arresto della banda, prima che potesse colpire di nuovo.