I requisiti del bonus bici penalizzano il Friuli.
Tra i provvedimenti del nuovo Decreto legge “Rilancio” c’è anche il bonus bicicletta. I criteri per l’assegnazione, però, sono piuttosto stringenti e la gran parte del Friuli rimarrebbe esclusa dal beneficio.
Il “Bonus Mobilità”, come tecnicamente appare nel Dl del Governo, consente di acquistare una bici tradizionale, elettrica, a mobilità assistita, un monopattino elettrico o altri mezzi elettrici con uno sconto di 500 euro, oppure del 60% del prezzo di listino di ciò che si sceglie. È valido per mezzi acquistati dallo scorso 4 maggio e sarà in vigore fino al 31 dicembre. A richiederlo potranno essere i maggiorenni residenti in un capoluogo di regione, o città metropolitana, oppure capoluogo di provincia o, ancora, in altra città con popolazione superiore ai 50.000 abitanti. E qui nasce l’inghippo.
Contro il provvedimento tuona il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Mauro Bordin. “Non solo il Governo è incapace di dare risposte concrete a famiglie e attività economiche, ma dobbiamo anche assistere a scelte politiche che creano vergognose disparità fra cittadini della nostra regione. Infatti – è il suo affondo – il bonus bici in Friuli Venezia Giulia arriverà a chi abita nei quattro capoluoghi delle ex Province, lasciando fuori non solo coloro che vivono nelle zone di campagna, nelle valli o in montagna, ma anche chi risiede nelle piccole e medie città“.
Per Bordin, prevedere che i contribuiti arrivino solamente a chi risiede in Comuni con oltre 50.000 abitanti “è una scelta che crea cittadini di serie A e cittadini di serie B. Sono convinto che il cittadino che intende acquistare una bicicletta a Cervignano del Friuli, San Daniele, Porcia, Tolmezzo, Lignano o Latisana, solo per fare degli esempi, ha lo stesso diritto di avere un incentivo di chi abita in uno degli ex capoluoghi di Provincia”.
“La Regione faccia scelte parallele a quelle del Governo che incentiva la mobilità sostenibile nelle città capoluogo con contributi per l’acquisto di bici“. Questo è, invece, l’auspicio di Nicola Conficoni, consigliere regionale del Pd. L’esponente del Partito Democratico invita poi la Giunta Fvg a seguire “l’esempio già dato da Regioni virtuose come l’Emilia-Romagna, che ha deciso di investire 3,3 milioni per incentivare l’uso della bicicletta nelle città e allargare la platea dei beneficiari dei contributi statali, e ripensi anche alle decisioni prese recentemente come il taglio dei finanziamenti destinati alla realizzazione di piste ciclabili deciso con il disegno di legge 90”.
Parole che non sono piaciute al leghista Bordin, che le ha definite “al limite della provocazione: con che coraggio arriva a chiedere alla nostra Amministrazione regionale di rimediare ai disastri del Governo quando questi, a fronte dei 700milioni di euro di introiti in meno nel solo Friuli Venezia Giulia, ha stanziato la miseria di 1,5 miliardi per tutte le Province e Regioni autonome d’Italia?”.