Chiesto lo stato di calamità naturale.
Non si placa l’ondata di maltempo che sta flagellando da quasi una settimana la regione, in particolare la costa. La protezione civile ha diramato l’allerta meteo arancione fino a domani a mezzogiorno, con rischi di acqua alta eccezionale lungo l’alto Adriatico. Rimane gialla l’attenzione anche per quanto riguarda il rischio idrogeologico sul resto del territorio.
Oggi alle 10.30 è stato registrato il picco di marea previsto per la mattinata. A Grado si è arrivati a 147 centimetri, ma le previsione dell’Ispra indicano che l’acqua sarà fino a 151 centimetri. Segnalati allagamenti, oltre ad alcuni alberi abbattuti a Meduno e Faedis. Fin dalle prime ore, comunque, sono stati una cinquantina i membri della protezione civile attivi nel monitoraggio delle aree più sensibili.
Vigili del fuoco e volontari all’opera in molte località per sdrenare gli scantinati allagati. Rimane ancora chiuso il pontile del faro rosso a Lignano, distrutto da una mareggiata l’altro ieri. Bloccati anche gli accessi di strada alzaia e via lagunare. A Marano Lagunare e Latisana sono diverse le case che hanno subito danni, con l’acqua entrata nelle stanze.
Ieri nelle località di mare sono iniziate le conte dei danni, nell’attesa che la fase peggiore del maltempo si concluda definitivamente. C’è stato anche il sopralluogo del capo della protezione civile Angelo Borrelli, arrivato in elicottero per osservare di persona i luoghi più colpiti. Il dirigente ha incontrato il presidente e vicepresidente della Regione, Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi: il primo ha chiesto ufficialmente lo stato di calamità naturale allo stato.