Chiesto il rinvio a giudizio per la banda della ruspa
Arrivavano in Italia, rubavano una ruspa e poi sradicavano le colonnine del self service dei distributori per rubare gli incassi. Era il modo in cui operava la “banda della ruspa“, composta da alcuni uomini romeni, sui 25 anni, per cui la Procura di Pordenone ha chiesto il rinvio a giudizio, al termine delle indagini, per rapina e furto pluriaggravati.
La banda, tra il mese di gennaio e di aprile del 2021, aveva messo a segno diversi colpi ai danni dei benzinai di Friuli, Veneto ed Emilia Romagna. Il gruppo criminale aveva adottato un modus operandi di tipo transfrontaliero: uno dei quattro faceva da autista, accompagnando gli altri tre in Italia attraverso il confine con la Slovenia e ritornando oltrefrontiera e, dopo qualche giorno, tornava a riprendere i complici. Gli altri tre, una volta arrivati in Italia (soprattutto nel fine settimana) individuavano gli obiettivi da colpire e rubavano autovetture tipo “pick-up” e ruspe da cantieri o da depositi per assaltare i distributori di carburanti.
A indagare, sotto il coordinamento della Procura di Pordenone, sono stati la Squadra Mobile di Pordenone e il Nucleo investigativo dei Carabinieri di Venezia. Tre dei malviventi sono in carcere dal 2021, il quarto, invece, è morto affogando nell’Isonzo durante una fuga dai Carabinieri di Gorizia.