Attacco aperto al consigliere regionale del PD.
Dal capogruppo di Fratelli d’Italia, il consigliere del comune di Tarcento Riccardo Prisciano arriva la risposta ai commenti di Cristiano Shaurli, consigliere regionale del Partito Democratico, che recentemente si è espresso nei riguardi degli striscioni appesi in varie zone del territorio recanti la scritta “Parlateci Di Bibbiano“. Gli striscioni accusano i media e il Partito Democratico di operare un silenzio tattico, dovuto ad un possibile coinvolgimento nella vicenda degli affidamenti illeciti sollevata a Bibbiano.
La tragica vicenda che ha coinvolto, in Emilia Romagna, numerosi bambini e le loro famiglie deve ancora trovare una risoluzione e una giustizia definitiva. Attualmente è in corso l’inchiesta “Angeli e Demoni” che giorno dopo giorno scuote sempre più l’intera Italia.
L’appello che Shaurli ha pubblicato esprime la richiesta di non strumentalizzare le vicende legate agli abusi contro il proprio partito: “Il PD del Friuli Venezia Giulia non intende accettare più attacchi ingiustificati che avvicinino il PD a quanto accaduto a Bibbiano, non accetto neanche attacchi anonimi. L’unico collegamento con il PD in questa questione è l’appartenenza politica del sindaco di Bibbiano, che non conosco. Agiremo in tutte le sedi opportune – conclude in seguito -, a degli atteggiamenti che portino ad avvicinare il nome del PD a qualsivoglia caso di cronaca giudiziaria per mera strumentalità”.
Prisciano attacca: “C’è una parte della politica che si preoccupa di andare a fondo ad una vicenda che per anni ha distrutto la vita di centinaia di bambini e relative famiglie, chiedendo giustizia per le vittime e una pena certa ed esemplare per torturatori e sequestratori, poi c’è un’altra parte della politica che si preoccupa unicamente di non avere un danno d’immagine politica da questa vicenda e minaccia di ricorrere alle denunce per chiunque dovesse accostare il di questi simbolo politico ed alla psicologa legata al mondo LGBT e a quello dell’accoglienza che pare abbiano maggiori responsabilità in questi fatti. Ecco, dunque, che c’è chi chiede verità per quei bambini e chi si preoccupa principalmente di non perdere ulteriori consensi”.
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