Il Dipartimento di Udine ha gestito oltre 119 mila valutazioni.
“Il potenziamento del personale a disposizione della centrale Covid istituita a Udine ha già consentito una accelerazione nel tracciamento dei contatti, operazione strategica e di fondamentale importanza per individuare in tempo possibili nuovi contagi e quindi ridurre la diffusione del virus
in regione“.
Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso della visita compiuta nella centrale Covid di via Pozzuolo a Udine. Al suo interno è stato istituito e potenziato il personale che, telefonicamente, compie la mappatura dei casi, il contact tracing e il controllo delle persone in isolamento o in quarantena.
“Lo scorso mese di novembre, a seguito dell’elevato aumento di nuovi casi di coronavirus e su indicazione della Direzione dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, nel Dipartimento di prevenzione di Udine – spiega Riccardi – è stata istituita la Centrale Covid-19 con sede in via Pozzuolo. L’obiettivo è quello di contenere la diffusione dell’infezione attraverso un’azione più precoce possibile nei confronti dei nuovi casi, il loro isolamento e la quarantena dei contatti stretti. Il contact tracing per le indagini epidemiologiche, svolte prima solo nella sede principale di via Chiusaforte, si è collocata nel programma per migliorare la gestione territoriale della prevenzione. Preliminarmente è stata condotta un’analisi dei processi e, considerando le proiezioni sul numero di nuovi casi, è stato definito anche il personale necessario per garantire le attività”.
Su fronte dell’operatività, la centrale è attiva 7 giorni su 7, per 10 ore al giorno. Vi lavorano mediamente 16 operatori per turno, formati oltre che da personale dipendente, anche da altri operatori con contratti temporanei stipulati attraverso l’Agenzia regionale di coordinamento per la salute e la Protezione Civile.
Dall’inizio dell’epidemia, il Dipartimento di prevenzione di Asufc ha effettuato oltre 119 mila valutazioni (40 mila per la prima ondata e 78 mila fino ad ora per la seconda ondata). Tra queste, 20 mila sono indagini in contact tracing per individuare le catene di trasmissione di SASR-CoV-2. Inoltre sono state effettuate 98 mila interviste telefoniche per sorvegliare le persone in isolamento o in quarantena.
Il Dipartimento di prevenzione di Asufc ha inoltre seguito oltre 20 mila casi Sars-CoV-2, poco più di mille nella prima ondata e più di 19 mila nella seconda fase. Il Dipartimento di prevenzione udinese ha prescritto il 55 per cento degli 833 mila test molecolari realizzati nel laboratorio di Asufc.