I controlli negli alimentari di Monfalcone.
La tutela sicurezza dei cittadini e il rispetto della libera concorrenza sono tra le finalità principali dell’azione della polizia locale di Monfalcone, che nelle ultime ore ha controllato tre negozi di alimentari, tutti gestiti da bengalesi, scoprendo varie irregolarità, dal mancato rispetto delle norme igienico sanitarie al sovraffollamento.
In collaborazione con il personale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asugi, gli agenti hanno sottoposto a una verifica un’attività di Corso del Popolo. Nel locale, dove era presente un soggetto che a stento comprendeva la lingua italiana, è stata accertata l’assenza della documentazione relativa alla valutazione dei pericoli secondo i principi del sistema HACCP. Il personale intervenuto ha appurato anche la mancanza di separazione tra il bagno e il laboratorio per la lavorazione della carne. In alcuni prodotti risultavano assenti le indicazioni degli ingredienti in lingua italiana, necessarie per permettere all’acquirente di conoscere la tipologia di prodotto da acquistare. Viste le violazioni, l’Azienda Sanitaria ha disposto il divieto di manipolazione degli alimenti nel laboratorio posto sul retro del locale fino al ripristino delle condizioni richieste dalla legge, emettendo sanzioni amministrative per tremila euro.
Il secondo alimentari controllato si trova in via Bixio: anche in questo caso l’addetto presente capiva con difficoltà la lingua italiana. Il dipendente incaricato della gestione della carne è risultato privo della corretta vestizione necessaria a tutela dell’igiene della manipolazione degli alimenti. È stata poi rilevata la presenza di 18 chili di carne sprovvisti della tracciabilità del prodotto, quindi è scattato il sequestro amministrativo. Il locale aveva le porte aperte verso la pubblica via, senza alcuna barriera anti insetti, tanto che all’interno del locale è stata riscontrata la presenza di numerose mosche, anche nella cella frigorifero. Il personale ha accertato pure l’assenza di apposito contratto per lo smaltimento delle frattaglie delle carni, eliminate attraverso il pubblico sistema di gestione dei rifiuti. In alcuni prodotti sono risultate assenti le indicazioni degli ingredienti in lingua italiana. Oltre a sanzioni amministrative per 2.500 euro, è stata disposta la chiusura totale dell’attività fino al ripristino dei requisiti igienico sanitari.
Dopo che il comando della polizia locale ha ricevuto alcune segnalazioni in merito a sovraffollamento, gli agenti sono intervenuti anche in un alimentari in via Blaserna, anche questo gestito da un bengalese. La pattuglia giunta sul posto ha identificato i tre gestori dell’impresa e sette avventori all’interno. Lo stesso gestore, per la tutela della salute ai fini di combattere il Covid si era imposto la massima presenza di tre persone all’interno. Per tale violazione, come previsto dalla normativa nazionale è stata irrogata una sanzione di 280 euro al titolare.