Arrestati tre passeur.
Tra il 7 e il 22 febbraio, la Polizia di Frontiera di Trieste ha arrestato tre passeur e altre sei persone, tra evasi e latitanti. I controlli, intensificati dopo la sospensione dell’Accordo di Schengen, hanno portato a sei arresti in flagranza di reato e tre esecuzioni di provvedimenti giudiziari.
Tre gli arresti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Un uomo di 39 anni, di nazionalità ucraina, è stato fermato mentre trasportava in Italia tre cittadini cinesi su un’auto con targa ceca. Al valico di Rabuiese, in momenti diversi, sono stati bloccati anche un 53enne bielorusso e un 46enne ucraino. Viaggiavano soli, ma gli agenti hanno ricostruito il loro coinvolgimento nel traffico di migranti.
Nel corso dei controlli, gli agenti hanno arrestato in flagranza di reato un italiano di 33 anni, fermato su un treno proveniente dalla Slovenia al valico di Villa Opicina. L’uomo era evaso la sera precedente dagli arresti domiciliari in provincia di Pescara.
Altri due arresti sono avvenuti ai valichi di Pesek e Basovizza: un cittadino albanese di 33 anni e un pakistano di 41 sono stati bloccati per aver violato il divieto di reingresso in Italia dopo un’espulsione. Infine, nel corso delle operazioni sono stati rintracciati tre latitanti, due romeni di 33 e 39 anni e un serbo di 25, destinatari di ordini di carcerazione per reati vari, con pene da tre a sei anni.