Piste e impianti chiusi fino al 6 aprile in Friuli, i punti di domanda dei maestri di sci sui ristori regionali

Piste e impianti da sci chiusi fino al 6 aprile.

L’ennesima pietra tombale per lo sci in Friuli. Secondo quanto contenuto nella bozza del nuovo Dpcm studiato dal governo presieduto da Mario Draghi, piste e impianti da sci rimarranno chiusi fino al 6 aprile. Il che significa la parola “fine” per una stagione invernale mai nata.

“Era già stato così in occasione dell’ultimo rinvio di una decina di giorni fa, e la cosa assurda è stata che molti operatori economici si erano già attrezzati per ripartire, spendendo soldi per nulla” allarga le braccia Alessandro Pandolfo, presidente dell’Associazione maestri di sci del Fvg (Amsi). Una decisione, quella contenuta nel prossimo Dpcm, che quindi non sposta nulla.

Non avrebbe avuto senso, sotto il profilo “turistico”, nemmeno riaprire dal 5 marzo, i costi di gestione sarebbero stati troppo alti – prosegue il presidente -. Avremmo aggiunto perdite su perdite”. L’associazione ha comunque chiesto all’assessore al Turismo, Sergio Emidio Bini, di utilizzare gli spazi per i corsi di formazione dei maestri, fermi da due anni. In questo modo alcuni impianti – come quello del Lussari – potrebbero continuare a svolgere in parte la loro funzione anche per i tempi a venire.

La Regione metterà a disposizione ristori per i professionisti del mondo della neve. “Ma io spero non ci saranno intoppi burocratici – conclude Pandolfo -. Dalla prima bozza del provvedimento, pare che a beneficiare dei contributi saranno le scuole sci, non i liberi professionisti. Mi auguro non ci saranno altre penalizzazioni”. In Fvg sono 600 i maestri di sci iscritti all’albo, 550 dei quali in attività.