La manifestazione a sostegno del ddl Zan.
Dalle critiche agli insulti. Ogni giorno centinaia di commenti intrisi di pregiudizio e di omofobia. Al bar come sui social. C’è anche questo sulla strada per l’approvazione del ddl Zan, la legge contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo. Ma oggi pomeriggio da piazza XX Settembre a Udine si è levato chiaro il grido delle tante associazioni LGBTQIA+ del Friuli Venezia Giulia che, con il supporto di molti politici, hanno annunciato “nessun passo indietro dal difendere il progetto di legge”.
“Continuano i tentativi di ostruzionismo, svuotamento o amputazione di parti della legge“, ha dichiarato Alessandro Baldo, vicepresidente di Arcigay Friuli. E Angela Cattaneo, presidente di Alfi-Lune (Lesbiche Unite del Nord Est) ha aggiunto: “Rimane per noi fondamentale l’approvazione del DDL Zan così come è scritto, senza tagli né cambiamenti. Tra i meriti della legge, oltre quello della tutela delle fasce più deboli della popolazione, c’è anche la previsione di istituti volti a monitorare e raccogliere dati riguardanti le discriminazioni sulla base dell’identità sessuale o dello status minoritario e riguardanti i crimini di odio”.
Almeno in duecento si sono ritrovati in piazza questo pomeriggio, nel rispetto delle regole e con le mascherine ben strette sul viso. Mescolati tra la folla anche diversi politici. E proprio alla politica ha rivolto il suo messaggio Erika Scarel, del gruppo Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia, concludendo: “È ora di dire basta ai giochi, basta a scuse che non reggono, basta ad affermazioni false e tendenziose ma soprattutto è ora di riconoscere che l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo sono problemi reali“.