Un fenomeno sempre più preoccupante.
Eccessi di velocità, consumo di alcool oltre i limiti, auto prive di revisione e assicurazione. A tutti questi illeciti che la Polizia di Stato di Pordenone sta riscontrando nelle attività di pattuglia, se ne aggiunge un altro piuttosto preoccupante per la tutela della sicurezza stradale. Sono le patenti false che la Sezione Polizia Stradale di Pordenone, in stretta sinergia con gli Uffici della Motorizzazione Civile di Pordenone, sta intercettando con maggiore frequenza rispetto al passato.
Ad esibirle durante un controllo su strada o presso gli Uffici della Motorizzazione Civile per la conversione in patenti italiane sono per la maggior parte conducenti di nazionalità straniera. In particolare, dall’inizio dell’anno, sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Pordenone per uso di atto falso cinque persone che avevano richiesto la conversione di una patente comunitaria in una italiana (attività di per sé legittima e consentita dalla legge), esibendo però presso la Motorizzazione autonomamente o, in alcuni casi, avvalendosi di una agenzia di pratiche auto, una patente contraffatta a loro intestata.
Si tratta di uno cittadino spagnolo, uno pakistano, un kossovaro, un nigeriano e di una donna ucraina, di età compresa fra i 25 e i 60 anni, tutti residenti nel pordenonese e muniti di regolare permesso di soggiorno. In particolare, tre patenti risultavano essere emesse dalle Autorità della Polonia, una dalla Slovenia e una dal Portogallo. La contraffazione dei documenti di guida è stata confermata anche dagli accertamenti tecnici sul documento esperiti dal Gabinetto Interprovinciale di Polizia Scientifica della Polizia di Stato di Padova.
Fenomeno delle patenti false in aumento.
Il fenomeno ha fatto aumentale l’attenzione e i controlli specifici su tale particolare tematica da parte degli agenti della Polizia Stradale. Essere in possesso di una di una patente falsa significa non aver conseguito il regolare permesso di guida con le relative conoscenze di quanto prescrive il codice della strada, costituendo di fatto un pericolo per sé e per gli altri.
La condotta costituisce di per sé illecito amministrativo punito con una sanzione pecuniaria da 3.570 a 5.100 euro e con la sanzione accessoria del fermo del veicolo per 3 mesi, oltre all’avvio del procedimento penale a carico del responsabile. Proprio per tali motivi sono in corso ulteriori accertamenti, coordinati dalla Procura di Pordenone, per risalire alle modalità di acquisizione delle patenti di guida false – eventualmente anche tramite web o dark web.