Il ricordo degli amici di Devis Guida.
“Quando arrivava lui, c’era sempre festa, riusciva a tirare su il morale a tutti in qualsiasi situazione“. Così, gli amici di Devis Guida, il trentunenne di Arta Terme vittima del tragico incidente automobilistico di questa mattina, lo ricordano.
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E quell’amore viscerale per la sua squadra del cuore, la Lazio, che negli anni lo ha portato assieme agli amici, negli stadi più prestigiosi d’Italia, dall’Olimpico a San Siro. Un legame che evidenziava le sue origini. Il papà Antonio, frusinate ma trapiantato in Friuli da moltissimi anni e la sorella, residente ancora a Sora. “Ho conosciuto Devis una quindicina di anni fa e da allora non ci siamo più separati, il nostro legame era fraterno – racconta l’amico Giovanni – è grazie a lui e alla nostra comune passione per la Lazio, che ho avuto la possibilità di visitare gli stadi più belli del nostro Paese”. Una voglia incredibile di vivere, di prendere a morsi la vita, di portare il sole in qualsiasi contesto.
“Era l’anima e il cuore pulsante delle feste, dove c’era lui c’erano risate ed allegria assicurate“, prosegue l’amico. Devis, che era riuscito ad imbastire una rete di amicizie non solo a Piedim, paese nel quale viveva, ma anche un po’ in tutta la regione, dai monti al mare. “Conoscevo Devis da più di una decina di anni, parlavamo sempre di grandi progetti lavorativi assieme, spesso mi veniva a trovare oppure facevamo lunghe telefonate nelle quali lui mi chiedeva consigli in merito alla ristorazione“, spiega l’amico Alessandro, titolare del locale ‘Edelweiss stube’ di Sappada. “Era un ragazzo che amava il suo lavoro, amava fare sempre esperienze nuove, aveva un’indole sempre positiva, talvolta sopra alle righe ma sempre e comunque ottimista e goliardico”, prosegue Alessandro. Devis infatti amava cucinare, un’arte divenuta un vero e proprio lavoro, per il quale era molto stimato.
Ha lavorato in diversi locali a Tolmezzo e Cividale, oltre alle stagioni estive a Lignano Sabbiadoro per il gruppo ‘Andretta’. Non si era mai tirato indietro nell’ ambito lavorativo, tant’è che durante il periodo pandemico, quando la maggior parte dei locali ha dovuto abbassare le saracinesche, era andato a lavorare con il padre, nel campo dell’edilizia. Tanta voglia di fare, di realizzarsi e di affermarsi facevano sì che si mettesse costantemente in gioco. “La sua assenza farà un rumore assordante”, conclude, il lacrime, un altro amico.