La polemica per la decisione del governatore Fedriga.
Passeggiate con i figli consentite nei pressi della propria abitazione, ma non a chi abita in Friuli Venezia Giulia. E in regione monta la polemica. La circolare del Viminale emessa nella serata del 31 marzo recita che “per quanto riguarda gli spostamenti di persone fisiche, è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione”.
Leggendo il testo, gli occhi di molti genitori si sono illuminati alla speranza di poter uscire di casa con i propri pargoli, certamente insofferenti dall’isolamento tra le mura domestiche dovuto alle restrizioni legate all’emergenza da Coronavirus. Ma l’ordinanza emessa dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, pone paletti ancor più stringenti di quelli a livello nazionale, racchius sotto il cappello “Chiudi Italia”. Fino al 5 aprile, in linea teorica, non cambierà nulla: niente passeggiate. Anche se pare che il governatore sia pronto a una apertura, consentendo “l’ora d’aria” per genitori e figli. In attesa di segnali ufficiali, la speranza di adulti e bambini è che arrivi la deroga.
Intanto, sui social la polemica si infiamma. “Perché ovunque in Italia sì, e in Friuli no?”, è il riassunto di molti commenti. Ma c’è anche chi difende la scelta di Fedriga di mantenere la serrata, dicendo che è ancora troppo presto per adottare una simile decisione. E pure qualche presidente di Regione, come il campano Vincenzo De Luca, ha bocciato la circolare del Ministero dell’Interno, bollandola come “irresponsabile”. Dibattito politico a parte, molte famiglie “recluse” sperano comunque in un cambio di rotta di Fedriga entro breve.