Come i friulani hanno celebrato la Pasqua.
I più fortunati si sono potuti godere un pranzo al sole in giardino. Altri si sono dovuti accontentare di un momento a tavola da condividere con la famiglia in appartamento, salvo chi non ha potuto raggiungere i suoi cari per le note restrizioni. Qualcuno, infatti, l’ha festeggiata in solitudine. È stata una Pasqua dal sapore particolare, quella dei friulani. Tra divieti e messe in streaming, senza feste né ramoscelli d’ulivo.
Chi ha a disposizione un giardino privato ne ha approfittato, vista la bellissima giornata con temperature oltre la norma, per mangiare all’aria aperta e magari accendere la griglia per un succulento pranzo a base di carne. Un brindisi con i familiari, per scacciare la pandemia da coronavirus, e l’apertura delle immancabili uova di cioccolato e colombe, per molti. Non è mancato chi ha dato fiducia ai ristoranti e alle attività gastronomiche provinciali per farsi portare delle specialità a casa. Un modo, quello di approfittare del “take away” di tante aziende del settore, che dimostra anche apprezzamento per l’intraprendenza dimostrata da molte attività che non si arrendono al virus.
Non solo feste e cibo, però. La Pasqua è un momento religioso, che i tanti fedeli hanno vissuto come potevano, viste le chiese “blindate” all’accesso. E così, chi non si è voluto perdere la messa officiata in cattedrale dall’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, ha potuto approfittare delle dirette messe a punto in televisione o alla radio. E molte parrocchie si sono arrangiate come potevano, proponendo streaming dalle rispettive pagine social.
In tempi di distanziamento sociale, insomma, si è festeggiato come si poteva. Con le restrizioni in corso, non c’erano molte alternative. Proibiti anche gli spostamenti, anche se qualcuno ha pensato bene di trasgredire. Una cosa è certa: la Pasqua 2020 rimarrà nella memoria di tutti.